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Recensione di “Senza titoli. Sovversi”

Buonasera cari lettori, mi trovo qui in poltrona, comoda, adagiata sotto a una copertina (si, sono freddolosa) e mi sono appena goduta una nuovissima raccolta poetica appena uscita.

Ricordo quando l’autore mi ha contattata ed io, presa com’ero, ammetto di aver accettato il suo dono solamente perché ho letto la parola “poesia” ma non mi ero soffermata sul contenuto presentato perché ero in un loop di emicrania e impegni (non me ne voglia l’autore), ma credo che forse sia stato meglio così.

Come molti di voi sanno, spesso mi addentro in un libro senza leggere nulla ne dello scrittore ne dei giudizi pubblici e così ho fatto anche in questo caso; non potevo fare scelta migliore.

Si tratta di una raccolta molto breve che a molti potrebbe far storcere il naso ma, secondo me, è perfettamente congrua a ciò che poi si scopre tra le pagine e alla particolarità del poeta.

La prima poesia che ho letto ha aperto un mondo… mi sono chiesta in che cosa mi stessi addentrando e ho cominciato a rileggerla sempre più lentamente, con una sorta di delicatezza mentale e, di volta in volta, mi sembrava di scoprire sfumature differenti e interpretazioni sconosciute.

Da quel momento, ogni successiva lirica è stata riletta più volte portandomi a soffermarmi anche su singole parole per riflettere su quale fosse il preciso messaggio che il poeta voleva racchiudere, quale sentimento, determinata sensazione.

Ogni poetica è ricca di peculiarità, di precisione, di terminologia anche aulica e di un lessico davvero preciso, colto, profondo e forbito.

Le figure retoriche usate dallo scrittore sono meticolose, sottili, a volte velate e richiedono un’attenzione precisa, forte, importante.

Non si tratta di una poesia comune, moderna, da influencer o ragazzini in cerca di qualche cuore e like.

Leggere questa raccolta significa ritornare indietro nel tempo, non perché rispecchi qualche poeta del passato, ma per la particolarità del linguaggio, per l’importanza della scelta stilistica, per la profondità e la modalità utilizzata per trasmettere emozioni e sensazioni.

Addentrarsi in queste poesie dirette quanto arcaiche, uniche, schiette ma con la necessità di ricerca, letteralmente sovversive ai giorni d’oggi, è certamente un mettersi in gioco e ampliare il proprio bagaglio culturale.

Si tratta di un’intensa raccolta poetica che si distacca nettamente da coloro che troviamo ultimamente tra gli scaffali delle librerie e forse non troverà infiniti consensi ma, si sa, non sarebbe sovversiva se non fosse così.

Buona serata cari lettori, alla prossima recensione, la vostra Ele