Recensioni in collaborazione con Temiladonnachelegge.it

Recensione di “Nescafé Frappé”

Buongiorno amici miei,

stanotte ho terminato questo romanzo di Mauro Corticelli che la mia amica e super bookinfluencer Maria Perillo mi ha affidato.

Tutto inizia a Bologna dove Cesare, un giovane ragazzo che ama il basket, è costretto a fare un lavoro che non lo appaga. Cesare è il fulcro di ogni personaggio che ci presenta l’autore: Simona, sua collega, che s’innamora perdutamente di lui; Chiara, la sua ex ragazza che affronta un dolore immenso e cerca la sua strada; Beatrice, che scopre la sua identità; Gianni, che ama ma non sa esporsi; Amalìa, che “non vive” veramente e sogna la serenità; Luca, che affronta il cambiamento e un matrimonio alla deriva; Claudio, falso come pochi. Ma cosa succederà a Cesare? Riuscirà a far ordine nella sua vita? 

Quando ho iniziato a leggere questo libro non avevo capito quanta complessità ci fosse celata in queste pagine.

La storia è ambientata nel 2005 ma sinceramente potrebbe benissimo riguardare i giorni nostri: le emozioni, le relazioni, i sentimenti, sono extra-tempo.

Attraverso le singole storie possiamo scoprire varie tipologie di relazione dove ogni individuo si trova spesso allo sbaraglio:

-in Simona troviamo un matrimonio alla deriva dove lei s’infatua di Cesare, più giovane di lei, e cerca di esser ricambiata annullando completamente se stessa e dimenticandosi di chi la ama;

-con Chiara, viene mostrato l’amore in contrasto perenne con i genitori, la fine di una relazione, la mancanza di sicurezza in sé stessi e poi la rinascita;

-con Beatrice possiamo entrare nella difficile dinamica della donna in un contesto maschile ma soprattutto la scoperta della propria sessualità che è dettata da un percorso sempre differente e richiede tanto coraggio;

-con Gianni ci viene descritto l’amore sincero, incondizionato, buono e delicato di chi, un passo alla volta, crede in una persona e le sta accanto;

-attraverso Amalìa vediamo l’amore a distanza, le difficoltà di crescere dei figli da soli, l’abbandono e il vuoto che si sentono, il bisogno di aiutare gli altri;

-con Luca ci addentriamo nel meccanismo di dialogo, di assenza, di difficoltà d’interazione nella coppia;

-infine, con Claudio, scopriamo la parte più subdola… l’opportunismo, il tradimento, la mancanza di identità e assunzione delle proprie colpe.

E Cesare? Cesare rappresenta un ragazzo buono, sincero, quieto che però viene sballottato come una barca in mezzo alla tempesta. Una vita principalmente in solitaria e senza appiglio che lo porta a non capire spesso cosa fare, chi essere, ne a valorizzarsi.

L’amore. Quanto scriviamo e leggiamo su questo argomento?

Forse troppo o mai troppo.

E’ certo però che Mauro ne parla con delicatezza, nominando varie tipologie d’amore e mostrandolo come fulcro di qualcosa che forse ha ancora più importanza: la felicità.

Vi ho parlato prima dell’amore perché tutti ormai si aspettano le classiche storie romantiche incentrate su questo sentimento comune ma in verità c’è qualcosa di più profondo, di più intenso.

Si, perché la felicità in verità è il punto fermo.

Una vita felice. Una vita appagata. Una vita dove si riesce a sorridere.

C’è chi alla fine ci riesce e c’è chi invece rimane in un limbo.

Cos’è la felicità?

Per ognuno è qualcosa di differente, ovviamente.

Mauro cerca di descrive questo stato d’animo attraverso questi personaggi e incidendo che la felicità è vita perché non ha senso vivere senza esser felici. 

E il fato? L’ignoto? Il mistero? C’è un mistero in queste pagine; due personaggi che… lascio a voi scoprirlo.

L’autore ti aggrappa a queste pagine facendoti scendere qualche lacrima e creando un filo conduttore dove ti sembra di veder camminare i personaggi per le strade mentre si sfiorano spalla contro spalla senza rendersene conto.

Una scrittura fluida, dolce, elegante, realistica e davvero delicata.

Un libro che ti lascia due domande: cos’è la mia felicità? Ma io sono felice?

Lascio a voi cercare la risposta

Alla prossima recensione

La vostra Ele

PS: grazie ancora a Maria per avermi affidato questo libro e per la fiducia. Ti voglio bene