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TRISTE TIGRE DI NEIGE SINNO – IN LIBRERIA IL 30 APRILE – È FINALISTA AL PREMIO STREGA EUROPEO

Annunciata qualche giorno fa a Roma la candidatura al Premio Strega Europeo per Triste Tigre, il libro di Neige Sinno, già caso editoriale in Francia, vincitore del Prix Goncourt des Lycéens, del Prix Femina, del Prix Le Monde, del Prix Inrockuptibles. Diritti venduti in 17 paesi.

Doveva avere sette anni, forse nove, quando il suo patrigno ha cominciato ad abusare di lei. A parte il momento esatto in cui tutto ha avuto inizio, il trauma è indelebile nella mente e nel corpo della donna che Neige è diventata. Triste tigre è un viaggio in questa storia, è il dialogo necessario con i grandi della letteratura che questo dolore l’hanno interrogato, e che hanno fornito all’autrice gli strumenti per tutto questo.

Un libro, che usa la scrittura come un martello, attraversato da una domanda: colui che ha creato l’agnello ha creato anche la tigre?

«Leggere Triste tigre è come calarsi in un abisso con gli occhi aperti. Ti costringe a vedere, a vedere davvero, cosa significa essere un bambino abusato da un adulto, per anni. Tutti dovrebbero leggerlo. Soprattutto gli adolescenti». Annie Ernaux

«Ricordate questo nome: Neige Sinno. Ha scritto un libro che è un evento». Les Inrockuptibles

«Sinno moltiplica i punti di vista per non rimanere sola di fronte alla catastrofe». Libération

«Triste tigre è un’opera potente, meditativa, impressionante, che alterna dolcezza, tormento, pacificazione, rabbia». Télérama

L’autrice sarà in Italia a maggio in occasione dell’uscita del libro e del Salone del Libro di Torino.

NEIGE SINNO è nata nel 1977 nella regione delle Hautes Alpes. Dopo un periodo negli Stati Uniti, si è trasferita in Messico, dove vive col compagno e la figlia. Ha studiato anglistica, traduce e ha scritto anche un altro romanzo e una raccolta di racconti. Alla sua uscita inFrancia, Triste tigre è diventato immediatamente il caso editoriale dell’anno e il libro più premiato (Prix littéraire Le Monde; Prix Blù Jean-MarcRoberts; Prix Les Inrockuptibles; Prix Femina; PrixGoncourt des lycéens; Choix Goncourt de la Suisse; Choix Goncourt de la Belgique; ChoixGoncourt de l’Orient; Choix Goncourt de laSlovaquie, Choix Goncourt de l’Inde, ChoixGoncourt de l’Autriche, Choix Gouncourt de la Grande Bretagne, Choix Goncourt des Pays-Bas).

QUALCHE NOTA DI SABINE SCHULTZ, VICE DIRETTORE EDITORIALE DI NERI POZZA

Perché Triste Tigre

Lo ammetto, ci ho messo un bel po’ a iniziare Triste Tigre. Continuavo a sentirne parlare, ma avevo paura di rimanerne sconvolta. Come si può affrontare la storia di una bambina violentata dal patrigno tra i 7 e i 14 anni? Quando l’ho finalmente fatto, ne sono rimasta letteralmente folgorata e ho capito subito che volevo assolutamente pubblicare questo libro in Neri Pozza. Per diversi motivi ma soprattutto per quello principale: è una grande opera letteraria e Neige Sinno è una scrittrice di talento raro. La letteratura non è tanto finzione quanto pensiero all’opera e il pensiero di Neige Sinno è preciso, svolto in rizomi di grande vitalità, in grado di creare infinite connessioni, il tutto sostenuto da uno stile letterario così assertivo e intrigante che non possiamo che rimanerne catturati. Lei stessa parla del libro come di un «tuffo nella sua testa», la testa di una donna che convive da anni con un trauma. Per lei la scrittura non è stata una terapia, ma piuttosto l’esplorazione dei limiti, delle possibilità e delle impossibilità della letteratura. Un mondo di parole per raccontare la sua storia, per indagare la sua esperienza e il suo impatto sulla sua vita e quella delle persone attorno a lei.

Nella rabbia, la gioia

Neige Sinno è francese – anche se vive da anni in Messico – e dall’Italia notiamo che in Francia è in corso un grande dibattito sulla violenza sessuale su bambini e adolescenti e sull’incesto. Se ne parla anche da noi, ma non abbastanza. Credo che Triste Tigre abbia il potere necessario per decostruire la cultura della violenza e dell’incesto che è una piaga terribile. È un crimine incomprensibile, non raccontabile, è il male assoluto, eppure la storia straordinaria e audace di quest’autrice è tanto cristallina quanto originale. È difficile spiegare quanto abbia amato questo libro, perché può sembrare strano considerando l’argomento. Eppure le analisi letterarie di Sinno mi hanno emozionata, ho preso nota di riferimenti a opere che non conoscevo come Ballata per mia madre di Julián Herbert, e le sue parole mi hanno fatto riflettere e qualche volta ho persino riso. E soprattutto mi ha colpito la sua mente, la sincerità delle sue ombre. Triste tigre, come dice la sua autrice, porta con sé «malinconia, rabbia maanche gioia». Ed è anche per questo che abbiamo scelto di pubblicarlo. Rappresenta i nostri valori, la nostra sensibilità, ciò che riteniamo importante.

La copertina

Abbiamo discusso tanto della copertina. Inizialmente ci piaceva l’illustrazione che Sylvie Serpix ha usato nella recensione di Le Monde, raffigurante l’immagine di una tigre su uno sfondo beige, ma poi abbiamo optato per una fotografia di Marta Bevacqua, grande artista italiana.
Mostra una giovane donna immersa in un lago. Vediamo solo il suo sguardo intenso. Mi ha ricordato un passaggio del libro: «A volte incontro persone che sono state o stanno entrando in quella terra delle tenebre. Le riconosco, c’è qualcosa nei loro occhi. Penso che lo vedano anche in me. È un riconoscimento silenzioso, di cui non si può parlare. Non sapremmo cosa dire. Cosa diremmo se potessimo dire qualcosa?»
Triste Tigre esce a fine aprile di quest’anno e mi auguro che faccia un «tuffo nella testa» di tanti lettori.