Recensione di “Come fosse luce”

• Titolo: Come fosse luce
• Autrice: Rita Pacilio
• Casa editrice: Macabor

Buongiorno cari lettori, eccomi qui a condividere con voi una nuova recensione.

L’autrice è una poetessa di cui vi ho già parlato in passato e che, di volta in volta, mi colpisce sempre più.

Questo nuovo libro dell’autrice si divide in due sezioni.

La prima sezione, a sua volta divisa in base al titolo del libro dal quale ha estratto i suoi scritti, racchiude poesie inserite nelle sue precedenti pubblicazioni.

La seconda sezione, invece, è composta da numerosi estratti critici a lei dedicati.

Partendo dal concetto in cui il poeta è testimone del proprio tempo si può capire cosa comporta leggere “Come fosse luce”.

Nella sezione poetica ci si addentra in un cammino di vita dell’autrice arrivando praticamente ai giorni d’oggi. Attraverso queste sue liriche andiamo a toccare la storia, la società, l’umanità, le idee che mutano negli anni e le tematiche di vita.

Le sue liriche creano immagini di ciò che descrive, che lambisce i suoi pensieri e che riguarda anche tutti noi.

Non si tratta di poesie “vaghe”. Sono mirate, studiate, direi precise nel lessico e nell’incidere ciò che l’autrice vuol far arrivare al lettore.

Anche la struttura stessa non è sempre uguale.

Ci troviamo davanti a poesie lunghe ma anche brevi; discorsive alcune, incise altre.

Anche questo aspetto evidenzia un periodo preciso dell’autrice e della società stessa.

Un excursus di stili, varietà, tecniche… un percorso di vita.