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Recensione di “L’errore”

Buon pomeriggio cari lettori, pochi minuti fa, mentre mi dirigevo ai colloqui di classe, ho terminato questa nuova uscita letteraria.

Ho letto le trecento e poco più pagine praticamente in poche ore, tanto è stato il coinvolgimento.

Pepe Ruggieri è n criminologo forense che lavora per un Centro Antiviolenza di genere di Ancona. Il suo mestiere è tutelare le donne vittime dell’aggressività di mariti, fidanzati o ex compagni. Quarantenne, di origine palestinese, è sposato con Flo McCarthy, una giovane irlandese che lavora per un magazine digitale e frequenta gli ambienti benestanti della città. La loro tranquilla quotidianità viene sconvolta quando una sera Pepe rientra a casa e non trova la moglie. La cerca ovunque, ma Flo sembra sparita. Disperato, contatta le amiche, i conoscenti, ma di lei non c’è traccia… Pepe chiede aiuto alle forze dell’ordine e partono le ricerche della donna: è stata vittima di un incidente? È stata uccisa? È fuggita? Nessuno sa o immagina dove sia e cosa le sia successo, tranne la stessa Flo. Ha fatto la cosa giusta o ha sbagliato irrimediabilmente? Perché quando si commette un grave errore, la vita non consente di tornare indietro nel tempo e resettare tutto.

L’errore… basta un errore, una scelta sbagliata, anche sottile, apparentemente insignificante, e tutta la nostra vita può cambiare, noi stessi possiamo mutare e non sempre c’è la possibilità di ribaltarlo, di tornare indietro.

Ecco, credo che sia un po’ questo che arriva dal nuovo romanzo di Piernicola Silvis.

Attraverso il protagonista, ci addentriamo nel mondo di oggi, quel mondo fatto di interculturalità, femminismo, insicurezze, desideri, amore, carriera, sostegno.

Ci confrontiamo con un mondo che, per fortuna, è sempre più paritario nel lavoro ma che ancora soffre del maschilismo e della violenza di genere, troppo radicata ancora nel territorio.

Scopriamo la psiche umana; così fragile, insicura, che si aggrappa a impossibilità, che nega l’evidenza pur di non vedere la realtà delle cose, pur di non dover confrontarsi con le proprie scelte e gli errori commessi.

L’autore ci mette davanti alle violenze psicologiche di seduttori, narcisisti, schifosi esseri deplorevoli.

Ci descrive come quel desiderio di maternità, quel senso di “coccola” assueffa e psicologica determini ancora troppo il ruolo e la completezza di una donna; basti pensare alle recenti dichiarazioni di Federica Pellegrini proprio riguardo a questi argomenti.

Lungo le pagine di questo libro troviamo anche la depressione, la malattia e la devianza mentale, la fragilità dell’essere umano e ogni sfaccettatura di psicologia intima che riguarda ancora troppe persone che non riescono ad affrontare (e nemmeno ammettere) i propri problemi.

È strabiliante come analizzi e descriva la funzione che il nostro passato, il nostro vissuto famigliare anche primordiale, influisca indelebilmente su di noi e su ciò che vogliamo o non vogliamo. Segnati fin dal primo vagito.

L’errore, un passo sbagliato, una scelta troppo superficiale, una volontà non analizzata, un egoismo, una mancanza di egoismo, una mancanza di ponderazione o, all’opposto, una continua indecisione… tutto può portare a quel fallire, quel sbagliare che porta ad imboccare una strada a senso unico confinante con dei burroni da entrambi i lati.

Si tratta di un romanzo che cattura fin dalla prima pagina attraverso una scrittura realistica, meravigliosamente accattivante, descrittiva, empatica, diretta e sciolta.

“L’errore” è quel libro che, soprattutto per gli amanti della psicologia e del realismo, ti entra in testa e non te lo togli dai pensieri.

Altro riferimento degno di nota di questo testo è gli abomini che rappresenta delineando le molteplici facce della violenza sulle donne e come sia lento il sistema giudiziario che le tutela e/o dovrebbe fermare gli stupratori e simili.

Insomma, a mio giudizio, “L’errore” è un romanzo completo, assai coinvolgente e realistico caratterizzato da una scrittura impeccabile e una trama perfetta sia per quanto è ricca sia per la descrizione in ogni suo frammento.

Alla prossima recensione, la vostra Ele