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Recensione di “L’età della rovina”

Buongiorno cari lettori. In questi giorni mi sono dedicata a un romanzo d’esordio di una giovane firma italiana.

Legalità, responsabilità, rinnovamento, sono i dogmi folgoranti della nuova epoca: l’età della rovina. In un contorto e ossessivo susseguirsi di dibattiti, proteste e slogan di propaganda il Partito del Progresso e il Partito della Sicurezza si contendono il primato politico per porre fine alla sofferta crisi economica e garantire ai cittadini libertà, ricchezza e un avvenire fecondo. Si abbandonino, allora, le vecchie parole e si diffonda una lingua nuova che parli a ogni individuo di opportunità e di capacità e, soprattutto, lo recluti alle continue riforme, vero leitmotiv dell’azione politica.

Eccoci qui con un testo quasi sovversivo per alcuni; a mio parere, invece, una presa di posizione e di pensiero verso questa società che, se ci riflettiamo un pochino, non si differenzia molto da quella narrata in queste pagine.

Ci troviamo a leggere di politica, della politica che potrebbe riguardare qualsiasi parte del mondo e che non ha età ne tempo, quasi sospesa ed eterna.

Ci addentriamo negli schieramenti, nelle promesse mai mantenute, nelle ideologie che innescano fazioni, contrasti, frammentazione.

Da essa si estende poi la mediocrità riferita a molteplici aspetti della vita: la politica in primis, il giornalismo, la mancanza di cultura e analisi e, oserei, la quotidianità priva di spinta verso un miglioramento.

Se mi fermo a pensare riguardo a questo libro, trovo rabbia verso questa politica fittizia; trovo desiderio di denunciare e di esprimere la propria opinione; ma anche sensibilizzazione e analisi per arrivare al lettore e destabilizzarlo (in positivo) sperando quasi di svegliarlo da un torpore mentale affinché possa aprire gli occhi e, quantomeno, farsi un vero pensiero critico.

Francesco Tronci non si nasconde dietro a un dito. Si esprime, descrive, sentenzia quella che è la sua visione; a noi singoli lettori viene data l’opportunità di riflettere e di comparare testo e realtà.

Io l’ho fatto, voi cos’aspettate?

Alla prossima recensione, la vostra Ele