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Recensione di “Sul mare c’è un ponte di carne viva che ho rotto”

Buongiorno amici e buon inizio settimana.

Anche oggi ho il piacere e l’onore di parlarvi di poesia.

Non sapevo cosa mi sarei trovata tra le mani quando l’autrice mi ha contattata e mi ha donato una copia del suo libro e forse non me ne sono resa conto fino a quando non ho letto la terza poesia.

Poche volte parlo dell’autore di un libro ma ritengo che in questo caso sia necessario conoscere un po’ Lucia per addentrarci meglio nel suo libro.

Lucia Mangili è nata a Bergamo e, dopo un acceso peregrinare, attualmente vive in Emilia-Romagna.
La passione per la parola scritta, soprattutto quella più essenziale e diretta, esplode dall’adolescenza; successivamente si affianca altrettanto forte l’amore per la pittura.

Ha già all’attivo delle pubblicazioni letterarie e ha anche tenuto numerose mostre di arti visivo-letterarie in diverse gallerie d’Italia come quelle di Forlì, Faenza, Bologna, S. Stefano Belbo, e anche presso molti locali in giro per l’Italia. e d

Credo che sia necessario scoprire questi piccoli frammenti di vita dell’autrice per poi dare un senso completo al suo ultimo libro che fonde poetica e dipinti trasmettendo messaggi anche senza parole e disegnando in versi senza dipingere.

Sul mare c’è un ponte di carne viva che ho rotto” è un titolo che può apparire strano, quasi stonato, inopportuno, mal formulato; invece racchiude il senso di tutto quello che possiamo leggere e ammirare in questa breve raccolta poetica.

Sia i dipinti che le poesie parlano d’amore, delle fasi tipiche se vogliamo, ma soprattutto di ciò che scaturisce al termine di questo sentimento, nel momento di maggior fragilità.

Nel descrivere queste emozioni l’autrice non tralascia l’aspetto legato all’erotismo e questo rende i suoi scritti e i suoi dipinti ancora più veri e universali.

La sua capacità d’esprimere quasi anomalmente la fusione tra sentimento ed eros è moderna quanto strabiliante perché non servono molti colori, molti dettagli, per definire questo aspetto di tutte le vite.

Un’altra peculiarità della sua poetica è dettata dalla presenza del mare che diventa figura, amico, messaggio, dialogo, confronto, annullamento e molto altro. Chi mi conosce sa benissimo quanto io ami e ritenga importante questo aspetto della natura che pochi sanno apprezzare a tutto tondo, quindi ho percepito veramente tutto quello che Lucia vuole incidere con i suoi testi e così la sua poetica ha preso ancora più potere.

C’è un altro aspetto ricorrente nei suoi testi: il sogno.

Spesso non “notiamo” nemmeno d’aver sognato e non ci accorgiamo di quanto siano importanti, rappresentativi, emozionali, inconsci, i momenti intimi che nascono nella mente quando dormiamo.

L’autrice, invece, si mette a nudo anche in questo; condivide i suoi sogni e le emozioni che si riversano su di lei.

Con i suoi testi concisi e sentimentali, con le sue poesie non banali ne semplici, con una dolcezza che cerca di mimetizzare, l’autrice crea un dipinto composto di tanti piccoli dipinti minori come fosse una composizione.

Immensa quanto dolce la poesia con cui chiude la raccolta; dolce, intima, famigliare ma anche un inno alla vita e ai sentimenti.

Sarò schietta, non me ne voglia l’autrice, non mi aspettavo di trovare tutto questo nei suoi testi.

Alla prossima recensione

La vostra Ele