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Recensione di “Elogio della follia”

Buongiorno cari lettori,

Follia.

Quanti di noi usiamo questo termine convinti di conoscerne il significato quanto il senso compiuto?

Io stessa mi definisco folle e forse erro… forse no!

Quando mi sono trovata tra le mani questo libro, complici i sentimenti o il destino, mi ci sono tuffata.

Fin dalle prime pagine compare il sagace sarcasmo dell’autore che, se non lo sapete, aveva scritto questo testo proprio mentre soggiornava da Tommaso Moro ed essa non doveva esser pubblicata.

 

“Sono due i principali ostacoli alla conoscenza delle cose: la vergogna che offusca l’animo, e la paura che, alla vista del pericolo, distoglie dalle imprese. La follialibera da entrambe. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi.”

“La vitaumana non è altro che un gioco della Follia.”

“Solo la Follia è capace di prolungare la giovinezza, altrimenti fuggevolissima, e di tenere lontana la molesta vecchiaia.”

cit. da “Elogio della follia”

 

Erasmo e la sua scrittura narrano della società prendendosene beffo arrivando anche a criticare la chiesa ma, ciò che si evince da questo magnifico saggio, è come sia la follia a guidare l’essere umano.

Una sorta di scommessa che porta ognuno di noi ad “azzardare”, a rischiare e che, nel bene e nel male, determina chi siamo e ciò che accade.

Ho sempre pensato che prima o poi lo avrei letto ma, ahimè, ho sempre rimandato.

Oggi, dopo essermi finalmente addentrata tra queste pagine, posso esser ancora più fiera del mio esser folle e, analizzando di pagina in pagina il suo pensiero, direi che si può benissimo evincere che ciò che egli esprime (si pensi agli anni in cui è stato scritto) sia perfettamente calzante anche ai giorni d’oggi.

Ritengo che “Elogio della follia” sia un libro che dovrebbe esser letto almeno una volta nella vita.

Alla prossima recensione, la vostra Ele

Ps: grazie alla persona che me lo ha fatto capitare tra le mani!