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Recensione di “Taccuino di una sbronza”

  • Casa editrice: Morellini editore

Cari lettori, eccomi qui con un altro libro che ho letto al sole, direi quasi “tracannato”.

Bukowski, chi non ha mai letto almeno un suo libro?

Cosa succederebbe se qualcuno si svegliasse e credesse di essere lui?

Questo succede a uno dei due personaggi di questo libro.

Un coma etilico e, al risveglio, Carlo non esiste più… è Bukowski.

L’autore ci porta a ridosso degli anni Novanta, in un’Italia alle prese con un cambiamento e con l’illusione che tutto vada ancora bene.

Ci addentriamo nel mondo delle amicizie, dell’alcool, delle “rivoluzioni” politiche, della differenza tra una classe sociale e l’altra.

Un omaggio al mitico scrittore iconografico che era Charles Bukowski; un’immagine davvero ben riuscita.

Per chi conosce i testi di questo autore, “Taccuino di una sbronza” risulta esser una vera descrizione della vita dello scrittore rappresentato e, per chi non si è mai scontrato con i suoi testi, risulta essere una degna presentazione che porterà inevitabilmente a voler scoprire “Post office” e altre sue opere.

Ironia, verità, scioltezza e cultura si racchiudono in questa edizione di “Taccuino di una sbronza” che è anche specchio della superba penna di Paolo Roversi.

Alla prossima recensione, la vostra Ele