Recensioni

La casa senza ricordi

Ciao cari lettori. Mentre scrivo è quasi mezzanotte e ho appena terminato l’ennesimo romanzo di Carrisi. 

Oggi pomeriggio un amico blogger mi ha scritto che si era fatto un regalo… aveva acquistato questo romanzo ed io, in quello stesso momento in cui ricevevo l’sms, stavo terminando il primo capitolo di “La casa senza ricordi”. Casualità? Non so come la penserebbe Gerber, il protagonista di questo libro che, se siete amanti di Carrisi, avete trovato già in “La casa delle voci” ma io sono rimasta nuovamente folgorata. 

Quasi trecento pagine scivolate via senza che riuscissi a staccare gli occhi dal libro.

La bravura di Carrisi è risaputa, conosciuta, intuita quasi, ma ogni nuovo romanzo è come se alzasse l’asticella delle sue abilità letterarie. 

Ero sicura che mi sarei imbattuta in una scrittura travolgente, in una trama superba, in un libro che mi avrebbe destabilizzata quanto fatta innamorare della storia così psicologica, avvincente, intima e ricca di dettagli. Ne ero certa, ma è stato molto di più. 

La casa senza ricordi” è l’ennesimo capolavoro dell’autore. 

Ti fa salire l’ansia e la curiosità con una costanza inaspettata.

Ti trovi con il batticuore per le emozioni e le sensazioni, unite alle paure, che la sapiente penna ti trasmette. 

Arrivi verso la fine con l’angoscia perché inizi a riflettere realmente sull’animo umano, sulla malvagità, sulla perversione, sulla capacità di manipolazione e sul dolore. 

Ti sale ancor di più la paura perché ti rendi conto che non è tanto discostante da alcune cronache… ed ecco il nodo in gola. 

Carrisi è un perfetto mix di emozioni. 

È uno dei pochi autori che mi lasciano con la bocca secca per la paura e l’adrenalina che mi generano senza mai dimenticare nulla; la sua trama è ogni volta perfetta e stupisce di libro in libro. 

È quell’autore di cui vorresti divorare ogni testo e, allo stesso tempo, hai paura di farlo perché poi sai già che ti chiederesti “e adesso? Ora chi leggo? Sarà mai come i suoi libri” e vivresti in trepidante attesa del suo prossimo libro proprio come un drogato con la sua dose. 

Alla prossima recensione, la vostra Ele