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Recensione di “Rethorica novissima”

Buongiorno cari lettori, ieri mi sono immersa nella poesia, più precisamente in una nuova raccolta poetica che uscirà il 23 settembre e che ho avuto l’onore di leggere in anteprima.

Quando la casa editrice mi ha inviato la mail e ho letto l’autore sono rimasta a bocca aperta e mi sono elettrizzata immensamente perché, per chi non lo sapesse, l’autore, oltre che filologo, è un grandissimo critico e scrittore che mi ha sempre colpita e ho immensa stima verso di lui.

Potete immaginare il desiderio ardente di poter leggere una sua raccolta poetica che mi ha davvero destabilizzata.

Si, fin dalla prefazione -doverosa per poter capire in cosa ci si addentrerà e chi sia l’autore- ti catapulta in qualcosa di inusuale, inimmaginabile, travolgente e superlativo soprattutto se ami la letteratura italiana e le origini della nostra lingua.

La raccolta si divide in quattro capitoli e solamente in uno di essi troviamo poesie brevi, mentre le altre liriche sono lunghe, ricchissime di vocaboli, pensieri, narrazioni, descrizioni, emozioni anche e lessico.

Si, il lessico, la grammatica, la lingua italiana che si addentra nelle viscere della storia e che spesso molti nemmeno conoscono nel profondo… ecco, in questo volume ci si tuffa nella storia passando dal latino (ammetto di aver dovuto usare il vocabolario perché non ricordavo, o non conoscevo, alcuni vocaboli) e riscoprendo terminologie a delicatezze letterarie d’immenso spessore.

Ogni poesia è un turbinio di emozioni che riconducono mentalmente, almeno a me, al mare e alla sua immensa potenza in quanto prive di metrica ma delineate, curate, precise e indipendenti.

È un piacere leggere la sua irriverenza, intelligenza, conoscenza, il suo sarcasmo e la sua abilità letteraria.

Vi è anche una sezione scritta totalmente in latino e, ripensando a quando andavo al liceo, mi è venuto in mente come sarebbe perfetto leggere queste liriche nelle scuole, farle tradurre, leggere, comprendere a menti giovani e da forgiare.

Ha espresso ogni cosa con una potenza immensa, una scrittura per nulla facile che porta a un lettore complesso, colto, che cerca continuamente arricchimenti e spinte per poter maturare ulteriormente.

Queste poesie sono davvero desuete quanto uniche.

Chi ama la poesia e la scrittura a volte anche arcaica, non può davvero farsi sfuggire questo nuovo libro dell’autore perché si tratta davvero di un gioiello.

Personalmente, mi sento immensamente onorata di aver potuto confrontarmi con una scrittura così complessa e con delle liriche per nulla banali… ora tocca a voi scoprire l’immensità degli scritti del critico letterario Gualberto Alvino.

PS: la poesia “Affetti di scanner”, a pagina 88, mi ha colpita immensamente. 

Alla prossima recensione, la vostra Ele

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