Recensioni in collaborazione con Temiladonnachelegge.it

Recensione di “L’Angelo veste Sado”

Salve cari lettori, ho appena terminato questo giallo nato con la collaborazione di Temiladonnachelegge ed ora mi trovo qui a parlarvene.

Il tutto si svolge tra Milano e Monte Carlo dove una giovane laureata dedita alla pole dance nei night, si trova ad affrontare la sparizione della sua più cara amica -allieva di una Misstress- che è ricercata come assassina di un ragazzo trovato esamine dopo una pratica BDSM. Alla ricerca di Cristiana e perseguitata da un poliziotto, la protagonista si confronterà con un mondo sconosciuto a molti ma chi sarà la persona colpevole di questo delitto?

Questo giallo dalle sfumature erotiche si presenta in lunghi capitoli ben divisi e delineati dove vi è un’alternanza di punti di vista dove principalmente dialogano il poliziotto e la protagonista creando un ping pong narrativo che si riflette anche nell’espressione dei punti di vista.

Attraverso questo romanzo si scoprono alcuni risvolti di questa sessualità definita spesso al limite dell’usuale e ci si confronta con essa. 

Ci ritroviamo nell’ambiente tipicamente notturno e di quel mondo danzante che spesso vengono etichettati senza conoscenza vero e questo inevitabilmente mi ha fatto pensare al saggio della giornalista Maglie riguardante le puttane.

Dietro al mondo del BDSM ci possono esser davvero infinite sfaccettature e credo che questo romanzo possa abbattere alcuni preconcetti e bigottismi.

Ma non credo ci si limiti a questo…

Attraverso il pensiero dell’agente di polizia viene esposto proprio l’esempio tipico del maschilismo e del patriarcato dilagante nel quale si esprime come la donna sia un mero oggetto sessuale del quale abusare a proprio piacimento arrivando a violentarla e, nel caso in cui sia essa a praticare un’attività che “utilizza” il corpo, sia ancora più basilare ritenere che se la cerchi e che ciò autorizzi a poter far di lei tutto ciò che si vuole. 

Inoltre, praticando un lavoro di tipologia sessuale di per sé descritto come violento (a tratti sadico), la mente maschile (ma umana in generale) tenda subito a chiudersi annullando possibili punti di vista etichettando e giudicando puramente per via di un “gusto” sessuale per molti considerato perverso.

Infine, ci ritroviamo anche l’amicizia che si diffonde anche tra chi inizialmente non si sopporta e che porta a perseguire delle strade tortuose ma importanti per il bene dei legami e della persona.

Sono ancora poche le persone prive di preconcetti su queste tematiche sessuali che sono più diffuse di quanto si pensi e credo che, a prescindere dalla condivisione o meno, questo giallo erotico si estenda a un confronto singolare verso qualcosa che non tutti immaginiamo; il tutto con un testo ben scritto e delineato ed una trama espressa chiaramente e pochi refusi.

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Alla prossima recensione, la vostra Ele