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Recensione di “Il debito nascosto”

Buongiorno cari miei lettori.

Ieri, tra una nuotata e del relax, ho terminato questo romanzo d’esordio di Ercole Stefano.

Tutto inizia nel territorio friulano ma, dopo poche pagine, ci si trova ad Ascoli Piceno dove Francesco, il protagonista, ritorna a vivere dopo una serie di scelte sbagliate. Qui, grazie al suo più caro amico, trova lavoro e ricomincia a vivere trovandosi tra il “fuoco” di due donne e con un oggetto misterioso da preservare e proteggere da persone strane. Francesco si trova a confrontarsi con se stesso e analizzare chi è davvero ma perché tutti vorranno quel oggetto che deve proteggere?

Questo romanzo mi ha catturata fin dalle prime pagine probabilmente perché inizia nel territorio dove sono stata cresciuta ma, proseguendo, ha continuato a tener alto il mio interesse e la mia curiosità.

Da donna, ero curiosa su quale sarebbe stata la scelta di Francesco: Veronica o Yvonne?

Una domanda che spesso mi frullava in testa era: Francesco sta davvero (finalmente) crescendo e assumendosi le sue responsabilità?

Ma perché tutti vogliono quel oggetto misterioso?

“Il debito nascosto” parla di crescita personale, d’amore, di relazioni, d’amicizia, di legami emotivi e di rispetto.

Attraverso una scrittura colta, un lessico preciso, una trama molto descrittiva e precisa, l’autore narra la storia creando possibili aspettative che tengono avvinghiati alle pagine.

Tra queste pagine si denota l’amore per la terra d’origine dell’autore e anche, credo, una sua crescita personale e riflessiva.

Un messaggio importante celato in queste pagine.

Un testo che potrebbe esser letto a se stante ma anche per una ponderata analisi personale.

Un romanzo d’esordio davvero avvincente.

Alla prossima recensione, la vostra Ele