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Recensione di “Oltre la porta”

Buongiorno cari amici miei, voi avete paura?

Oltre la porta” è un romanzo che sembra un diario -o un confronto quasi con lo psicologo- dove viene descritta una parte della vita di Michele, un padre, e di tutti coloro che gli stanno vicino e sono i suoi cari. Si parla di amore, di paura, di sogni, di inquietudini e di morte.

So che potrei descrivervi meglio la trama di questo libro ma ritengo che il messaggio sia “soggettivo” in quanto ciò che accade vada scoperto dal lettore dandogli un’individuale interpretazione e riflettendo solamente in ciò che lo “attira”.

Questo romanzo porta alla luce come ci sia spesso paura di vivere veramente, di trovare la serenità perché, indubbiamente, amare e avere una famiglia porta ad avere paura che possa accadere qualcosa di brutto a loro e anche a noi.

Temere di morire e di vedere soffrire chi amiamo, ritengo sia una delle paure più grandi che esistano e che condizionano la nostra vita soprattutto in questo momento storico.

Di certo, questo libro esprime amore, ma soprattutto descrive il dolore in molti dettagli.

Ho trovato davvero interessante e di gran spessore l’aver descritto le dolorose caratteristiche della vita di una persona terminale; ha toccato il cuore cercando di far capire quanto sia (a suo avviso, ma anche secondo me) importante concedere una morte serena a chi ormai sa che non ha speranze.

Attraverso la vita del protagonista, Ansevini accenna anche al bullismo e quanto ci sia sempre qualcosa dietro a una sofferenza.

Paradossalmente, “Oltre la porta”, insegna a sapere vivere anche quando veniamo colpiti da un lutto e ci sprona ad aprirla, a respirare e goderci il tempo che ci viene concesso e le persone che ci amano e ci stanno accanto.

Ritengo che questo libro abbia bisogno di un leggero editing ma, nel complesso, si tratta di un’ottima lettura che può portare a galla anche dolori ma che insegna ad andare avanti.

Alla prossima recensione

La vostra Ele