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Recensione di “Asintoti e altre storie in grammi”

Ciao amici, pronti per il week end?

Io sono ancora raggomitolata tra lenzuola e farmaci ma non smetto di leggere e condividere con voi ciò che mi trasmettono i libri.

Oggi voglio parlavi di poesia, della poetica di Davide Rocco Colacrai, un grande scrittore, con un curriculum ineccepibile e una linguistica direi forte e profonda.

Ho iniziato questo suo ultimo lavoro aspettandomi di ribaltare i miei pensieri, le mie credenze, le mie emozioni e non ne sono rimasta delusa.

Man mano che m’immergevo in questo mare letterario, mi addentravo nell’autore e in me stessa sotto altre sembianze e mi ritrovavo a rileggere le sue poesie perché ogni lettura evidenziava altre sfaccettature che incidono pensieri e cuore sempre in modalità differenti.

Sta notte mi sono addirittura trovata a sognare le sue poetiche, a renderle immagini nei miei sogni, risvegliandomi con un senso di pienezza e di messa in discussione davvero potente e questo lo devo solamente all’autore.

Questa nuova raccolta poetica di Davide è un crescendo di speranza, amore, consapevolezza e riflessione che mischia sapientemente filosofia, poetica e anche -per molti improbabile- la matematica.

Questa vulcanica fusione riscalda e porta il lettore in una dimensione differente dall’abituale ed entra in ogni battito del cuore.

Sinceramente ritengo si tratti di una poetica davvero molto colta, introspettiva e di forte impatto personale tanto da lacerare anche alcune paratie di ricordi che magari si vogliono dimenticare quindi bisogna esser pronti al conflitto anche interiore.

Mi sono ritrovata ad amare molti dei suoi scritti quasi parlassero di me, delle mie emozioni e sensazioni e questo credo mi abbia avvicinata molto all’autore anche perché ci vuole sempre un pò di imprinting nella poetica.

Davide ci mette come davanti a uno schermo dove vedere la vita, gli avvenimenti, le situazioni, da punti di vista meno egoistici e a metterci nei panni di altre persone o di animali perché nulla è lineare, statico, a senso unico.

C’è stata una “sezione” della sua raccolta che ho amato di più: quella finale.

Man mano che leggevo e rileggevo le sue ultime poesie, sentivo una continua e delicata carezza sulla guancia che accompagnava i testi che mi quietava e scuoteva simultaneamente.

Se dovessi rinchiudere il mio umile giudizio in poche righe, direi che le poesie di questo grande autore hanno lo scopo di farci sentire le emozioni e la vita stessa.

Hanno la delicata e altruistica pretesa di migliorarci, di aiutarci ad evolverci.

Insomma, cari amici, direi che Asintoti e altre storie in grammi è un piccolo gioiellino che tutti noi dovremmo tenere sul comodino, aprire anche a caso, e dissetarci di esso.

Spero di avervi deliziato un pochino come lo sono stata io da questo volume.

Inoltre vi avviso che ho anche la possibilità di intervistare l’autore (ora mi metto sotto a pensare alle domande) così da potervelo far conoscere meglio; quindi rimane connessi!

Vi abbraccio

La vostra Ele