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Recensione: Le regole degli amanti

Eccoci qui amici miei con un’altra recensione per voi. 

Si pensa mai a com’è esser un’amante? A cosa implica una relazione clandestina, alle regole (implicite o esplicite che siano) che la guidano? 

Ma soprattutto, essere amanti può portare la felicità tanto desiderata?

Iole e Sandro cercano di rispondere a queste (ed altre) domande narrandoci la loro storia clandestina che dura trent’anni e viene sigillata proprio da un patto tra di loro dove mettono nero su bianco le 10 regole degli amanti e, narrandone una a una, ci sviscerano la loro storia che inizia a fine degli Anni 80 e che, tra alti e bassi, perdura fino allo scadere del “contratto”. 

Iole -sociologa trentenne- conosce Sandro -avvocato poco più grande di lei- a un maneggio romano e da lì tutto prende piede e viene narrato dai due protagonisti raccontandoci episodi della loro vita e mostrando le diversità di carattere, di pensiero e di volontà.

Ma come andrà a finire tra i due protagonisti? 

Quanti avvenimenti possono mutare un sentimento in trent’anni? 

Quando ho iniziato questo libro mi sono trovata a immaginare Iole e Sandro felici e sereni, liberi di viversi e amarsi; un pensiero romantico, classista credo e infatti non avevo veramente considerato cosa la vita pone davanti. 

Si pensa sempre all’amore come qualcosa di esplosivo e unico ma spesso non teniamo conto di quanto la vita metta i bastoni tra le ruote, tanto più se si tratta di un legame segreto. 

Yari Selvetella racconta trent’anni di cultura e di amore; narra della vita di due persone che potrebbero essere i miei genitori o i genitori di uno voi e non risparmia emozioni, sensazioni, dubbi, sofferenze e carnalità perché spesso noi additiamo la relazione clandestina come una semplice attrazione fisica ma l’autore evidenzia come ci sia veramente una storia d’amore, di pathos, di gelosia e di speranza. 

Le regole degli amanti è un tuffo nelle emozioni, nei dolori, nell’amore e tutto con un lessico superbo, colto, intrigante, profondo e ricco di metafore tanto da attanagliarti al testo e crearti un’immagine, un film dove tutto prende letteralmente vita e ti immedesimi nei protagonisti, li giudichi, li sgridi, li ammonisci. 

La vita è provvisoria! 

La vita è davvero provvisoria e cosa fareste voi? Inseguireste l’amore, la felicità egoistica o rimarreste nella vostra “confort zone”, nelle gabbie delle regole sociali, nell’apparente benessere della vita? 

Non saprei dire se la vita di Iole e Sandro è stata davvero felice, non saprei affermare se il finale mi abbia disorientata tanto per via del mio lato romantico o se effettivamente era così che doveva andare. 

Posso affermare però con sicurezza che Yari Selvetella stupisce, scombussola e porta inevitabilmente a riflettere sulle nostre scelte, sul nostro punto di vista, sull’amore e sulla felicità perché ed essa a far da perno implicito a tutta la storia e in fondo alla vita stessa di tutti noi. 

Ecco cari lettori, ora tocca a voi. 

Un abbraccio 

La vostra Ele