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Recensione di “Le storie degli altri”

Titolo: Le storie degli altri

Autore: Carmelo Abbate

Ciao amici, oggi voglio parlarvi di un libro diverso da quelli che di solito vi narro.

Oggi non si tratta di un romanzo, ne di poesia ne di saggi.

Oggi si parla di cronaca, di storie, di vissuti, di morti e di vittorie.

Storie comuni, che riguardano chiunque, che racchiudono piccoli pezzi di vita che hanno una potenza immensa e che cambiano le strade di ogni persona.

Prima voglio farvi sapere chi è Carmelo Abbate affinché possiate capire meglio il perché di questo suo ultimo libro.

Carmelo Abbate si trasferisce dalla Sicilia a Milano nel ’99 rimboccandosi le maniche.

Negli anni ha realizzato tante inchieste sul campo alimentando la sua passione per la cronaca cruda, reale, di vita quotidiana.

Ha scritto molti libri, è uno dei protagonisti della trasmissione “Quarto grado” e conduce “Il labirinto”, programma in onda su rete4.

Ora che vi ho dato alcune informazioni su di lui, tocca al suo scritto!!!

Sarò sincera, non si tratta di un volume facile.

Carmelo racconta queste storie schiettamente, senza fronzoli, senza indorare la pillola.

Paragonerei questo libro a un cielo limpido dove ogni storia è una stella e Carmelo è la luna perché ha dato voce, ha dato valore a tutte le persone di cui ha narrato. Individui per molti, se non per tutti, anonimi, sconosciuti, senza potere di voce.

Ecco, Carmelo non ha paura -o forse non la fa vedere-, scrive quello che pensa; affronta la società di oggi, la smembra, la pone davanti allo specchio e sottolinea tutte le orribili, immonde, immense schifezze di cui è composta.

Ho letto tutto il libro con post-it e matita in mano. 

Ho voluto sottolineare i suoi pensieri, o meglio, le sue riflessioni che trattano vari argomenti e tutti con una tenacia, con una grinta, con un ardore che mi ha piacevolmente sconvolta; credo che in questo mondo, in tutto il mondo, dovrebbero esserci più Carmelo Abbate anche se qui si aprirebbe un discorso filosofico riguardo a quanto “non servirebbe” Carmelo se la società fosse migliore, anzi, fosse umana.

Voglio lasciare a voi alcune sue riflessioni; pensieri che condivido, che sostegno e che spero diventino sempre più comuni.

Alcuni non sono sicuramente positivi e già solo questo dovrebbe portarci a riflettere su quanto buio, tetro, macabro sia il mondo di ieri e di oggi. 

Diamo voce alla vita, diamo voce all’amore e soprattutto al rispetto di idee, ai pensieri anche sostenendo chi ne ha bisogno!

Inizio con questo inno alla tristezza; con le seguenti parole Carmelo apre il secondo capitolo del suo libro:

<<[…] Viva la tristezza, senza la quale un uomo è un burattino, un manichino. Viva la tristezza, perché riempie di forza e significato la gioia. Viva la tristezza, che porta con sé l’occasione straordinaria di guardarsi dentro, scoprirsi, accettarsi, imparare a volersi bene. Viva la tristezza, che ci rimette con i piedi per terra e ci rende tutti più umani. […]>>

Com’è il mondo di oggi? Tutela, sostegno, protezione esistono o…

<<[…]Ci si sveglia soltanto quando la donna è stata ammazzata. Evento che si ripete ogni santo giorno in tutte le parti del mondo civilizzato. Ma dietro le violenze che si consumano sul corpo delle donne ci sono gesti quotidiani destinati a non fare notizia, ma a lasciare ferite aperte in chi le subisce. […]>>

e ancora:

<<[…] Si chiede alle donne di denunciare. Ma subito dopo si va a calcolare il tempo che è trascorso dalla violenza alla denuncia. Di fatto, si sta già insinuando l’idea che sia falsa, interessata, che la donna stia cercando solo di consumare una vendetta, chissà per quale ragione. […] E questa sarebbe civiltà? […]>>

Come già accennato, l’autore scrive, ci informa su quello che succede magari nella casa adiacente, nel paese dove viviamo e non teme di dire la sua, di gridare e di abbattere dogmi, bigottismi e regole dettate da una società malata.

<<[…] Bisogna sgombrare il campo dal grande errore che pervade la società contemporanea, ovvero quello di pensare che le mamme sono buone per definizione e per nascita. Non è così. […]>>

Insomma, un testo che racchiude tantissime esperienze di vita, sofferenze e vissuti nei quali potremmo ritrovare un pezzo della nostra vita, delle nostre emozioni e chissà, magari troviamo conforto, ci sentiamo meno soli o semplicemente troviamo la forza di andare avanti e di lottare per la nostra libertà di esser noi stessi.

Se mi chiedeste perché secondo me è un libro da leggere vi risponderei che ti cambia la vita; che ti migliora e, allo stesso tempo, ti fa capire quanti dolori ci celino dietro a sguardi apparentemente sereni.

Ecco amici miei, ora sta a voi decidere se leggerlo o meno…

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Vi abbraccio