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Recensione di “Oltre i confini”

Cari lettori, eccoci qui con la prima recensione del 2024 e, questa volta veniamo catapultati nel 1984 dove ci si addentra nelle storie di vita di alcuni personaggi, narrando un estratto di vita vera.

“Oltre i confini” è il racconto di una storia d’amore iniziata nella clandestinità. Una domenica d’ottobre, un temporale improvviso, una situazione particolare e uno scherzo iniziato per gioco sono gli ingredienti che hanno scatenato l’irresistibile desiderio di trasgredire tra uno sposo promesso e la sorella della futura sposa. Quello che doveva essere un capriccio, uno sfizio da togliersi, si è trasformato in una meravigliosa storia d’amore.

Dario e Barbara, i protagonisti principali di questa vicenda, hanno oltrepassato molti confini per realizzare il loro sogno d’amore.

I confini a cui fa riferimento l’autore e che diventano un tormentone che si ripropone spesso nei dialoghi fra tutti i personaggi del romanzo, sono quelli che circoscrivono e delimitano le vite di Dario, Barbara e Bruna, la terza protagonista.

Attraverso una narrazione che potrà apparire sconveniente al lettore, Aurelio in realtà vuole evidenziare l’incapacità di moltissime persone a cercare di cambiare la propria vita, adeguandosi ai confini che il destino ha tracciato per ognuno di noi, anche a costo di vivere una vita amorfa.

Dario e Barbara nella finzione narrativa sono riusciti a oltrepassare i confini di una vita anonima per raggiungere la loro felicità.

Saranno riusciti a farlo anche nella vita reale?

In primis la tematica trattata, seppur ambientata quarant’anni fa, rimane attuale, moderna, costante e realistica.

Le emozioni, ciò che accade nella vita di ognuno di noi, quello che sentiamo (o vogliamo sentire) verso una persona, le dinamiche che ci portano ad instaurare legami profondi e prendere delle decisioni che in fondo sappiamo esser sbagliate ma che ci sentiamo in dover di attuare… un’infinità di situazioni e sentimenti che fanno parte di molti di noi.

Proseguendo nell’argomentazione della trama, direi che il fulcro secondario è rappresentato dalla famiglia; quell’agglomerato di persone che spesso sostengono e sono solamente spettatori della vita di coloro a cui tengono ma che sanno ascoltare (o dovrebbero) e confrontarsi.

In quel senso si evince quanto il dialogo sia importante in parallelo all’analisi di se stessi.

Altra tematica per me importante risulta nell’egoismo sempre più vissuto e sviluppato nell’interpretare ciò che accade nel modo più consono al fare lo “scarica barile” per non aver mai colpe e non dover ammettere di esser imperfetti, fallaci, erranti.

Altro aspetto che si trova lungo le pagine riguarda la sessualità: aspetto fondamentale in ogni relazione e non sempre uguale. L’autore, attraverso la narrazione sottolinea la differenza tra un fare un atto fisico e desiderarlo, sentirlo, viverlo.

Altra presenza come messaggio narrativo è la società in cui viviamo. Quell’insieme di doveri, bigottismi, dogmi sociali e regole implicite da osservare per il “bene comune”, per il senso del dovere… obblighi che possono costringere a passare una vita intera infelicemente.

Potrei svelarvi il finale, ma non è corretto.

Credo che “Oltre i confini” voglia esser quasi un inno a vivere di più di cuore, ma anche un “risarcimento”, un “dare un giusto valore” ai protagonisti realmente esistiti e a tutti coloro che hanno affrontato determinate situazioni sentimentali dovendo poi decidere quale strada intraprendere.

Personalmente, credo che ci sia la necessità di un piccolo editing che addolcisca dei refusi e tolga alcune ripetizioni ma, nonostante questi piccoli difetti, la lettura scorre facilmente, incuriosisce e porta ad empatizzare con Dario, Barbara e altri personaggi.

Risulta un libro molto realistico e senza tempo, nel bene e nel male dove si può anche arrivare a sognare e rinfrancare il proprio cuore.

Alla prossima recensione, la vostra Ele