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Recensione di “Naufragi di paesaggi interni”

Cari lettori, eccomi qui con una nuova recensione tutta per voi.

Si tratta di una raccolta poetica che mi ha cullata e incontrata nei giorni passati e che mi ha colpita.

Ammetto di non conoscere Andrea Ravazzini, di averlo scoperto grazie alla sua e-mail dove mi offriva di potermi tuffare nel mare del suo libro e, appena ho letto che si trattava di poesia, non mi sono certamente tirata indietro… e ho fatto bene.

Ciò che per primo risalta è l’ordine in cui vengono presentate le liriche: cronologico.

Ciò, a mio avviso, porta il lettore ad entrare ancora di più nel mondo e nel pensiero di Ravazzini.

Io stessa sono entrata in punta di piedi in questa raccolta intima e ermetica che scorre di pari passo con la crescita dell’autore stesso e che, di poesia in poesia, svela la cultura, la crescita letteraria e un’esplosione di ermetismo sempre più raffinato.

Troviamo poesie decise nell’espressione, prive di fronzoli, di “giri di parole”. Schiette e raffinate anche nel trattare le angosce dell’autore, la tristezza, le paure, il desiderio di vita, l’importanza e la bellezza della natura e l’immenso e forte valore della poesia.

Si tratta di una raccolta che ci porta dentro alla vita di Andrea Ravazzini, nel suo intimo dei pensieri più sinceri e privi di ombre. Si eleva nella speranza, della bellezza e potenza della poesia e dell’espressione delle proprie sensazioni ed emozioni.

Leggere “Naufragi di paesaggi interni”, oltre ad avere un titolo perfettamente rappresentativo delle liriche presenti al suo interno, significa riflettere sull’animo umano dell’autore (ma di molte altre persone, me compresa) e scoprire l’evoluzione dello stesso e ciò che ogni lettore porta dentro di se.

Un mettersi a nudo degno di nota, un diventare mentore, espressione vivente e riflessione.

Sono immensamente grata di aver potuto perdermi nel mare di queste poesie.

Alla prossima recensione, la vostra Ele