Recensioni

Studi sull’amore

Buonasera cari lettori, mi trovo in poltrona mentre vi scrivo e sto ancora elaborando questa nuova raccolta di poesie che ho iniziato ieri comodamente seduta nel mio nuovo bar preferito, il C_Gramsci, mentre mi deliziavo con una loro tipica torta e un estratto e credo non ci potesse esser luogo e quiete migliore.

Franco Arminio è una figura letteraria famosa, conosciuta, amata, idolatrata quasi e sicuramente unica.

Ogni volta che mi trovo a leggere i suoi scritti rimango semplicemente e amabilmente stupita, rapita, avvolta e scomposta.

La scrittura che contraddistingue questo autore è empirica quanto riflessiva e carnale.

Ha una capacità viscerale di catturare il lettore anche con pochissime parole e trasmettere ogni emozione e sensazione.

Non ha freni. Non ha limiti, barriere, precetti.

E’ uno scrittore a tutto tondo che fa vibrare l’anima nel profondo creando una pace e uno scossone in base a cosa trasmette.

Studi sull’amore” è l’ennesima riprova dell’immensità di questo scrittore e, tra poetiche dedicate a uomini e donne del passato, tra liriche sul filo del rasoio tra il senso di dolore e gioia, tra amore puro e doloroso quanto l’argomento della morte ad esso associata.

Gli scritti qui raccolti trattano veramente questo sentimento nel suo complesso e nel suo intimo senza dimenticare la parte carnale che spesso è ancora considerata un tabù.

C’è una carezza in ogni poesia, una trasmissibilità tra scrittore, lettore e anche la destinataria delle sue liriche (fisica o empirica che sia) talmente sottile e potente che non te lo aspetti.


Crea una sorpresa sia utilizzando una poetica concreta quanto mediante la metafora e le altre figure retoriche.

Leggere questa raccolta è una sorpresa che davvero non credevo di poter fare anche se ben conscia della scrittura che caratterizza Franco Arminio.

Non so cosa succederà tra anni ma sono certa che questo autore verrà studiato e amato anche dalle prossime generazioni.

Poetica da inchino.

Emozionalità da far mancare la salivazione e desiderare tale tumulto.

Poesie divise in capitoli ma fuse in un’unica sensazione che divampa di pagina in pagina lasciando riflessioni, desideri (carnale e sentimentali), sogni e amore.

Un libro che segna. Una lirica che non si riesce davvero ad elogiare quanto meriti.

Ps: guardate quanti post-it… e non avevo ancora finito di leggerlo e rileggere i suoi immensi testi.

Alla prossima recensione, la vostra Ele