Recensioni in collaborazione con Temiladonnachelegge.it

Recensione di “Comunque colpevole”

Buongiorno amici e buon inizio settimana.

Eccoci qui con un’altra lettura nata dalla collaborazione con Maria Perillo, la Donna del super blog temiladonnachelegge.it

La dedica di Francesco Zampa a Maria Perillo

Oggi vi parlo di questo romanzo dove ritorna il Maresciallo Maggio che si trova ad affrontare l’omicidio di una giovane e bellissima ragazza.

Quando un passante allerta la centrale operativa, il Maresciallo viene mandato sul posto dove l’ex marito della vittima viene arrestato praticamente in flagranza di reato.

Tutta la dinamica sembra ben appurata ma Maggio ha dei dubbi ed inizia ad indagare per delineare i dettagli di questo brutale assassinio.

Cosa scoverà? Sarà tutto come appare?

 

Ho divorato queste pagine intrise di dolore, di ingiustizie, d’indagini scientifiche, di femminicidi e di donne.
La trama è davvero ben delineata, attuale purtroppo e direi non banale.

Nulla è scontato e ogni avvenimento ben delineato così da creare subito le immagini nella mente del lettore.

Attraverso questa storia s’affrontano più temi quali l’amore, la famiglia, la giustizia, la società, la lealtà e la donna in primis.

E’ sempre bello quando è un uomo che scrive per denunciare quanto subiamo spesso.

E’ bello perché porta ad avere maggiore speranza, maggiore sostegno e desiderio che qualcosa migliori.

L’autore mostra il cinismo della società, l’opportunismo, la malvagità e il silenzio che noi donne spesso dobbiamo sopportare.

Francesco parla di abusi perpetuati nella famiglia, nella scuola, nella chiesa, nelle comunità e praticamente nella totalità della vita e queste descrizioni collimano perfettamente con molti casi di cronaca di cui veniamo a conoscenza tramite i giornali.

E allora domandiamoci quante nefandezze, quanti abomini rimangano ancora taciuti.

Una storia che lascia il nodo in gola per come conclude, per la sofferenza vissuta interamente dalla vittima e per la scadente protezione che dovrebbe venire da famiglia, adulti e Chiesa.

C’è un’altro aspetto che ha evidenziato e che mi trovo perfettamente a condividere con infinita amarezza: la mancanza di sostegno.

Quante volte vi girate dall’altra parte?

Quante volte fate finta di non vedere?

Quante volte siete stati complici dei carnefici?

Quante volte tra donne non aiuta e/o sostenete?

Nel testo Vittoria era sola, circondata da carnefici, finti ciechi e da donne che diventavano come i cani da caccia per i cacciatori. Vittoria è un personaggio di fantasia ma quante Vittoria ci sono nel mondo? Troppe. E forse c’è un po’ di Vittoria in ognuna di noi.

Direi che Francesco descrive e denuncia molti stupratori senza fare nomi ma portando alla luce tutto quello che ancora oggi viene minimizzato e sottovalutato.

Un romanzo intenso, veritiero, adatto agli amanti dei gialli e thriller polizieschi, ma anche una storia per la società e la difesa della donna.

Un uomo che scrive stando dalla nostra parte e dandoci la speranza che possa esistere ancora una giustizia che a volte arriva subito ma che spesso però, non me ne voglia l’autore, resta impunita.

Ecco amici, grazie ancora a Maria per avermi fatto conoscere questo libro… ci leggiamo alla prossima recensione.

Un abbraccio

La vostra Ele