Recensioni

Recensione di una saga bizzarra

Eccoci qui, sdraiata a letto con un dolore che ancora non mi vuole abbandonare ma io non demordo e continuo a leggere.

Questa volta si tratta di quattro volumi intitolati (in ordine di lettura):

  1. 17 novelle bizzarre + 1
  2. The Jester’s Rhymes
  3. The XVIII
  4. Clocks

Autore: John McDillan

Ciao amici, è un pò di tempo che non scrivo con voi e finalmente posso parlarvi di una nuova serie di libri di cui avevo letto qualcosa tempo fa e ora mi sono trovata tra le mani tutta la saga scritta da un giovane autore che ho visto sbocciare fin da quando ancora non sapeva di meritare. 

Il primo libro che lessi era ed è quello che da il via a tutta la storia bizzarra che io assocerei a A Perfect Day di Allevi (brano che sto ascoltando anche ora che scrivo); non so spiegarvi perché ma lo trovo espressivo quanto il testo di questi libri ma sappiate che l’autore volendo vi indicherà delle musiche da ascoltare man mano che la lettura proseguirà. 

Ho deciso di non raccontarvi l’incipit di quello che penso lasciandovi direttamente il link della mia recensione riguardante il primo libro 17 Novelle bizzarre + 1 e partire da lì per raccontarvi cos’altro ho trovato. 

Proseguendo troviamo poesie e narrazione.

Un crescendo di impegno e fantasia da parte dell’autore. 

Ho percepito questi libri come una maturazione dell’autore utilizzando un linguaggio forbito e spesso inaspettato. 

Vi è un gioco di parole che evidenzia come ci siamo possibilità alternative rappresentative ma soprattutto di vita, di scelte e d’interpretazione.

Lui disarciona i nostri punti fissi, le nostre certezze, le nostre regole implicite e la staticità della vita dove spesso ci si ferma a un solo punto d’osservazione. 

Da una spinta verso una solarità spesso nascosta, verso un’opzione mai contemplata delineando quanto sia importante l’empatia.

Come una rinascita personale ma che può esser di tutti noi, John McDillan (ricordatevi che è uno pseudonimo) ci catapulta in un mondo sconosciuto e ci mette alla prova perché durante la lettura è inevitabile porsi delle domande sul cosa faremmo noi, sul giudizio che daremmo o semplicemente se siamo persone rigide o pronte a trovar un altro punto di vista che potrebbe ribaltare la partita della vita o anche solo un frammento di essa. 

Ho adorato le note dell’autore spesso presenti nei capitoli, i disegni e le fotografie che si fondono con il testo ma soprattutto e mi è piaciuta molto la poesia che chiude il quadrato di questi quattro libri bizzarri.

Bizzarro significa strano o colui che lo è non è altro che un individuo vero che esce dagli schemi della società e dunque viene visto come pazzo? 

Tirando le somme, quattro libri indubbiamente bizzarri, un autore che si fa carico di tutto il peso di questa sfida che esce dai canoni letterari consueti e la possibilità di sorridere, ridere e riflettere. 

Che altro dire?!? 

Che ora tocca a voi!!!

Un abbraccio 

La vostra Ele

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