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Recensione di “L’uomo del labirinto”

Ciao amici, eccomi qui con una nuova recensione tutta per voi.

Credo che molti conoscano Donato Carrisi per i suoi noir sempre accattivanti e intriganti e sinceramente anche questo non è da meno.

Samantha Andretti era una ragazzina quando è stata rapita da Bunny, un mostro con le sembianze di un coniglio con gli occhi a cuore ma, quindici anni dopo, viene ritrovata viva in una palude.

Da quel momento viene attivata una caccia all’uomo sia da parte delle autorità che si affidano al dottor Green, sia da un investigatore privato, Genko.

Difficilmente si trovano romanzi così profondi e così filosofici.

E’ sempre più raro leggere dei testi che scivolano via facilmente ma che parallelamente devi analizzare e fissare bene nella mente.

Ecco, la mente, il fulcro di tutta la storia secondo me ma partiamo dall’inizio.

L’uomo del labirinto può esser letto senza “secondi fini”; può esser una lettura da prendere e finire senza tante riflessioni oppure…

L’uomo del labirinto è un tuffo dal trampolino olimpico nel mondo della psiche e della conoscenza di noi stessi, delle nostre paure e dei nostri amori.

Limpidamente, a pelo d’acqua, il libro tratta di abusi sui bambini evidenziando come segnino e cambino le vittime distruggendogli fin nell’anima.

In profondità, sotto metri e metri di riflessioni troviamo il messaggio vero: l’importanza di guardarsi allo specchio, di accettarsi per come si è, di affrontare i nostri demoni, le nostre paure per poter uscire dai nostri labirinti mentali.

Non fermarsi all’apparenza di ciò che ci circonda e che succede nella nostra mente ma andare nel profondo di noi, di chi fa parte della nostra vita e dei nostri affetti.

Un ulteriore messaggio di cui fa da portavoce l’investigatore privato Genko, riguarda il non rimandare, il non aspettare ma agire e fare del bene per le persone che lo meritano e per se stessi; concedersi amore, affetto, amicizia e rispetto.

E potrei portarvi alla luce altri piccoli o grandi messaggi celati dentro a queste pagine che sono diventate anche un film che ho voluto vedere subito dopo aver terminato la lettura.

Attori bravissimi, storia modificata ma abbastanza fedele al libro anche se non la suspence è inferiore conoscendo già il finale ma merita davvero sia per il cast sia per com’è fatto.

Insomma amici miei, un libro che non è solo una storia ma un vero e proprio tuffo in una piscina gelata dove la mente inevitabilmente si trova a lavorare e analizzare la trama e noi stessi.

Io l’ho terminato con il desiderio di leggere ancora e ancora le storie narrate da Carrisi…ora però tocca a voi.

Un abbraccio

La vostra Ele