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Recensione di “L’ultimo libera tutti”

Titolo: L’ultimo libera tutti
Autore: Matteo Nepi
Casa editrice: Pav Edizioni nel mese di gennaio 2019 📖

Ciao ragazzi, eccomi qui sempre pronta a parlarvi di un nuovo libro.

Tutto inizia nel duemilauno, quando Diego, un venticinquenne di Milano, comincia a lavorare per una piccola agenzia di viaggi dove è già assunto il suo coinquilino nonché miglior amico Paolo; però, come si sa, in Italia il lavoro scarseggia e presto si trova a dover cercare un altro impiego che si materializza con l’opportunità di trasferirsi ai Caraibi per allacciare contratti tra alcuni alberghi e il nuovo tour operator che lo ha ingaggiato.
L’inizio di quest’avventura non è proprio come se l’aspettava ma la sua voglia d’imparare e la sua dialettica solare lo portano a integrarsi velocemente in questo angolo di paradiso dove la musica reggae risuona ovunque.
E’ lì che incontra una collaboratrice, Alejandra, con la quale inizia a scoprire isole selvagge ma un giorno quello che sembra un sogno si rivela un incubo: Diego è ricercato dalle forze di polizia italiane…ma perché? Cosa farà il giovane ragazzo? Tornerà in Italia o si darà alla macchia?

Mi sono trovata questo libro tra le mani senza sapere cosa mi aspettata e senza leggere la sinossi mi sono tuffata nel romanzo…non potevo fare scelta più corretta.
Fin dalle prime pagine lo stile diretto, solare, sbarazzino e giocoso ti fa sorridere e invischiare nella storia di questo ragazzo così pazzo da prendere e partire per i Caraibi senza certezze.
Proseguendo con la storia mi sono trovata ad innamorarmi di una terra a me sconosciuta con la voglia di andarci il prima possibile per sentire sulla mia pelle quel profumo di salsedine e quella melodia reggae che si sono presentate nei miei pensieri grazie alle descrizioni dettagliate e meravigliose di Matteo.
Uno stile che letteralmente intrippa e una storia che ti porta a sognare e anche a confrontarti con quella che già anni fa era la situazione italiana del lavoro e della malavita portando anche a riflettere su come il nostro Stato stia andando al catafascio sotto tanti punti di vista ma anche lasciando un bagliore di speranza per il futuro.
Queste pagine sono scivolate veloci nella mia mente e la lettura si è conclusa forse troppo rapidamente; vorrei che la storia di Diego non finisse tant’è che quando sono arrivata alla parola “Fine” sono corsa a scrivere all’autore per poter sapere se avesse pensato di scrivere un seguito.
La sua risposta è stata alquanto poetica e piena di dolcezza:

“Il finale non lo scrive lo scrittore, manca sempre un pezzo.
Il finale è nella testa dei lettori ed ognuno ha il suo.”

Io mi sono immaginata il finale che il mio cuore desidererebbe…e ora sono curiosa, leggetelo anche voi e poi fatemi sapere come creereste la conclusione.

Vi abbraccio