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Recensione di “L’isola dell’ingiustizia”

Recensione di “L’isola dell’ingiustizia”


Titolo: L’isola dell’ingiustizia


Autore: Dan Gordon


Edito da: Sonzogno


Anno pubblicazione: 1995





La struttura carceraria per eccellenza per me era ALCATRAZ (tanto che per San Valentino Michele mi ha regalato dei libri e dei film su questo carcere) e non vedo l’ora di andare a San Francisco per poterla visitare.

A tal proposito ho letto questo libro che racconta ciò che potete anche vedere nel omonimo film che era uscito poco prima nelle sale; l’autore di questo libro è Dan Gordon nonché sceneggiatore del film.
Terminati questi tre anni d’isolamento, viene riportato tra gli altri carcerati e scopre chi aveva fatto la spia così, irato, decide di ucciderlo all’istante davanti a tutti i compagni; questo comporta altre botte e l’inizio di un processo che cambierà la sua vita e anche le sorti di Alcatraz.
Di sicuro il merito va a Dan Gordon che ha trascritto meticolosamente questa vicenda che ha portato a galla un aspetto della vita carceraria di quei tempi che nessuno poteva immaginare; a rendere il tutto ancora più importante -a parer mio- è il fatto che tale racconto è ispirato a una storia vera realmente accaduta negli anni Trenta.



Ciao ragazzi, oggi vi svelo una mia passione un pò particolare: amo il macabro, o meglio, amo visitare e riflettere riguardo a quelli elementi, quelle strutture istituzionali del passato nelle quali venivano tenute le persone con malattie mentali e i poco di buono. Sono affascinata dai manicomi, dalle case di cura e dalle carceri perché portano a domandarsi quanto le stesse strutture siano state causa di malattie mentali e come in esse venissero trattate le persone.

Tutto inizia nel 1937 quando Willie cerca di evadere dal carcere di massima sicurezza ma viene acciuffato, malmenato e rinchiuso nelle “celle basse” -un buco perennemente buio e silenzioso dove deve soggiornare praticamente nudo, ricevendo solo ogni tanto del cibo e con solo mezz’ora “d’aria” all’anno…30 minuti dove però riceve botte e manganellate.

Ho letto questo libro di 237 pagine in poche ore perché ero pienamente immersa nella vita di Willie e la curiosità di scoprire cosa gli sarebbe successo m’impedivano di staccarmi dalla lettura tanto che tra un appuntamento e l’altro rimanevo in auto a leggere e non mi fermavo nemmeno mentre aspettavo il pranzo alla Antica Birreria Wuhrer… ero come drogata da questa storia.

Ho scattato alcune foto di spezzoni del libro che spero vi possano far capire di cosa tratti e vi invogli a leggerlo perché sono sicura che non vi deluderà.

Vi abbraccio. Elenia