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Recensione di “L’orto Fascista”

Buongiorno cari amici miei, qualche mese fa, attraverso i social, mi ha contattata Ernesto Masina ma il suo messaggio mi era sfuggito. Quando mi ha ricontattata, oltre alle mie scuse, ho accettato con piacere di poter leggere il suo romanzo e pochi giorni fa mi sono tuffata tra le pagine.

Non sapevo dove fosse ambientata la storia da lui narrata e vi lascio immaginare lo stupore quando mi sono ritrovata davanti a un paesino bresciano, Breno, mentre io ora mi trovo solamente a pochi chilometri da esso e conosco molto bene la zona in questione… ma andiamo per gradi.

L’Orto Fascista” narra la vita degli abitanti di Breno nell’anno 1943 quando il fascismo incombe e lascia indubbiamente i segni su ogni aspetto fisico e psicologico. In quel momento storico, nel bar di paese, s’innescano delle scelte e… (lascio a voi scoprirlo).

Questo romanzo storico narra un momento storico d’importanza mondiale inserendolo in un contesto dove effettivamente la Seconda Guerra Mondiale ha avuto un grande impatto e anche fervore.

L’autore porta al lettore la vita e le difficoltà che erano diffuse in quel periodo evidenziando nel bar il simbolo dell’Italia e del pensiero che era diffuso nelle varie province evidenziando come una piccola comunità (e, in fondo, tutte) affrontava la guerra.

I personaggi appaiono un po’ stereotipati, forse prevedibili, ma reali mostrandone anche le contraddizioni che poi sono comuni a tutti noi ancora oggi.

A spiccare è il comandante nazista che viene delineato dettagliatamente evidenziando ciò che purtroppo era comune a molti nazisti: il dover fare punto e stop senza pensare se fosse giusto o sbagliato ma semplicemente ad eseguire gli ordini a costo di perdere anche l’amore.

L’occupazione nazista che viene descritta in queste pagine è delineata con uno stile tragicomico che riesce a portare il lettore a un coinvolgimento e una lettura più serena nonostante i temi trattati, il tutto senza sminuire la storia mondiale.

Con uno stile chiaro ed appassionante, dove si percepisce tutto l’animo e la passione dell’autore, “L’orto Fascista”, serve per non dimenticare la storia da cui noi arriviamo e a riflettere su ciò che stiamo vivendo in questo periodo storico.

Concludendo la lettura mi è apparsa la riflessione di come i retroscena di ieri possano associarsi benissimo a quelli di oggi.

Un romanzo che parla di ieri e ci fa immaginare l’oggi.

Alla prossima recensione, la vostra Ele