Interviste

Intervista a Felicia Kingsley

Intervista a Felicia Kingsley, autrice di Stronze si nasceUna cenerentola a ManhattanDue cuori in affitto e di La verità è che non ti odio abbastanza, romanzo in uscita il 4 novembre 2019

Vi lascio il link della mia recensione del suo romanzo più recente Due cuori in affitto:
https://leemozionitralerighe.blogspot.com/2019/08/recensione-di-due-cuori-in-affitto.html


Ciao Felicia, intanto grazie di aver accettato di esser intervistata.

Grazie a te per avermi coinvolta.
Sarò sincera, prima di leggere qualche tuo romanzo, ti conoscevo solo di fama ma attraverso i tuoi scritti credo di averti conosciuta più profondamente.
Nei tuoi romanzi ho trovato tanta energia, tanta voglia di sorridere, di divertire e di sognare ma anche tanta profondità celata tra le pagine in modo che i tuoi lettori possano cogliere anche i tuoi messaggi più profondi. 
Quanto c’ho azzeccato? Quanto di te, del tuo carattere, del tuo pensiero, c’è nei tuoi romanzi?
La mia filosofia è scrivere divertendomi e fare sì che chi legge si diverta quanto me. 
È importante che arrivi questa sensazione, perché credo che un romanzo scritto in modo forzato porti a una lettura altrettanto forzata.
Quando hai iniziato a scrivere?
A dodici anni, ovviamente per me stessa, come passatempo. 
Da allora la scrittura è stata una fedele compagna di vita. 
Ai tempi del liceo sono arrivare le fanfiction su EFP e poi, dopo l’università, il self publishing.
Cos’è per te la scrittura?
È il mio posto felice, una sorta di autoterapia che mi aiuta sia a decomprimermi che a conoscermi meglio.
Ho letto tutti i tuoi libri e in ognuno di essi ho trovato un argomento a mio avviso molto importante ma posto in maniera delicata, leggera e scorrevole. Cosa ti ha portata a scegliere questa via più “rosa”? 
Non ho scelto il genere, non è una cosa che si decide a tavolino. 
Sono le storie che ho in mente a riferirsi al romance. 
D’altra parte, amo leggerlo e quindi amo scriverlo.
I tuoi protagonisti sono totalmente frutto della fantasia o c’è qualcosa di reale in loro? Qualcosa che hai vissuto tu?
Dipende. In genere sono tutti inventati di sana pianta. Solo Sparkle Jones di Stronze si nasce raccoglie le caratteristiche di alcune persone che ho conosciuto davvero. Però, in ogni caso, anche se qualche dettaglio reale c’è, è la fantasia a dominare.
A breve uscirà il tuo ultimo romanzo, La verità è che non ti odio abbastanza, edito sempre da Newton Compton Editori, vuoi anticipare qualcosa?


È sempre una commedia romantica, con un’eroina incontenibile. Credo sia la protagonista con il carattere più forte che io abbia scritto. Stavolta, al romance ho intersecato una sottotrama gialla, quindi i lettori saranno coinvolti nel risolvere il caso di una truffa. È un romanzo che vuole interagire in modo diretto con chi legge.
Nella vita quotidiana fai l’architetto. Complimenti. Come concili questo lavoro con quello della scrittrice?
Sono una libera professionista, quindi riesco a gestire le mie scadenze e incastrare la scrittura tra un impegno e l’altro.
Hai un posto “magico” dove ti piace sederti a scrivere?
A dire la verità sono piuttosto pratica e abitudinaria. L’80% delle volte scrivo seduta alla mia scrivania, segue il divano e il letto, ma in rari casi, se per esempio sono molto stanca o devo revisionare e posso concedermi una posizione più comoda.
Il tuo primo romanzo inizialmente è stato autopubblicato. Oggi, a distanza di qualche anno da quel inizio, cosa pensi del self publishing?
Che a oggi sia la risorsa migliore per un esordiente. A mio parere è finita la favola del mandare il manoscritto per posta (fisica o elettronica) a un editore e attendere la risposta. Se vuoi arrivare ai lettori, il self ti dà la possibilità e se il libro riscontra una buona risposta, sarà l’editore a trovarti.
Detto questo, resta il requisito tassativo di riscrittura, correzione e verifica: è vero che il self accorcia la strada ma la qualità della storia e della forma hanno sempre la precedenza. No alla fretta, sì a prendersi un mese, due o tre in più per pubblicare un prodotto, se non eccellente, almeno ottimale.
Che consiglio daresti agli autori emergenti?
Quello che ho dato prima: no alla fretta e qualità prima di tutto. 
E autocritica. Se non ti metti in discussione non vedrai mai i punti deboli del tuo romanzo.
Sei giovane, piena di talento e di energia; come e dove ti vedi tra 30 anni? 
Tra trent’anni ne avrò 62, e proprio non lo so, preferisco non fare questo tipo di pronostici.
Grazie mille Felicia, il tuo nome ti rappresenta proprio. Vuoi dire qualcos’altro ai tuoi lettori?
Vorrei ringraziarli per la fiducia che danno a me e al mio lavoro, spero di meritarmela sempre.
Ora tocca a voi; sono sicura che i suoi libri non vi deluderanno.
Vi abbraccio

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