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Recensione di “Yara – il true crime”

Cari lettori, mentre scrivo ho terminato da pochissimi secondi la lettura in questione.

Leggere questo libro ha richiesto tempo o meglio, ha richiesto energie e tanto sangue freddo.

Credo che già il titolo evochi in ognuno di noi un ricordo, anche solo un frammento di quello che accadde tredici anni fa.

Tutti noi sappiamo come si concluse la vita di Yara e cosa le succedette.

Ma forse ci siamo sempre e solo fermati al canonico, a ciò che i social (che erano una “novità”) e la stampa ci facevano sapere.

Non abbiamo mai posto davvero l’attenzione all’interno della ricerca, dell’analisi, dell’operato delle forze dell’ordine.

 

“Yara – il true crime” non è un romanzo, ne un libro da leggere a “cuor leggero”.

Direi che questa nuova uscita letteraria rispecchia un po’ una narrazione scientifica, giornalista e psicologica.

L’autore non narra ciò che accade alla giovane Yara, bensì ciò che comporta la sua sparizione (e la sua morte).

Ci troviamo ad addentrarci nel mondo delle indagini, dei giornalisti, delle metodologie della polizia e di altri comparti competenti.

Questa nuova uscita letteraria è come un film dove lo spettatore è nella mente del giornalista più intenso, vicino alle indagini.

Scopriamo i pensieri del narratore ma anche ogni sfaccettatura di questa macabra vicenda, ogni aspetto (burocratico, psicologico, tecnologico e analitico).

Durante i vari capitoli, suddivisi per data, viene sviscerata la psicologia della società, la macabra “ricerca” e voglia di avvicinarsi e conoscere gli aspetti più tristi e macabri di questo assassinio.

Sul palcoscenico di queste pagine vengono scoperte le difficoltà, gli errori, i risvolti spesso non immaginati e la paura di fallire, di non riuscire a trovare il colpevole, di non dare il giusto rispetto a questa giovane vita stroncata.

Ciò che mi frenava era l’immedesimazione… io mi rivedevo nella mamma di Yara e vivevo ciò che veniva narrato come se il dolore fosse mio e domandandomi come reagirei se capitasse a me.

Questo nuovo libro edito da Bompiani non è un romanzo, si avvicina al giornalismo vero, imparziale onesto, vero.

La tematica non è sicuramente facile, nemmeno le varie fasi narrate.

Ma, perché andrebbe letto?

Tralasciando la stupenda componente giornalista e lessicale che incanta gli amanti della lettura intensa e colta, “Yara – Il true crime” è un libro che colpisce nel profondo, che destabilizza e porta a porsi domande su vari aspetti e, purtoppo, rimane una vicenda più attuale di quanto si creda.

Questo libro serve a togliere i “salami dagli occhi”, a capire che il male esiste e che può essere presente in qualsiasi realtà, ad analizzare realmente cos’è successo a questa giovane ragazza e che impatto ha avuto su ognuno di noi.

Non è una narrazione leggera, non è delicato.

Con questo libro arriviamo al fulcro, alla narrazione schietta ma non fredda.

E’ pungente.

Realistica.

Pungente.

Colta.

Professionale.

Yara -Il true crime” è un frammento (importante e grande) che ha toccato la vita di molti di noi ed è necessario e (credo) corretto darle il giusto rispetto diffondendo ciò che le è accaduto ed evidenziando come questo sia ricaduto (volenti o nolenti) in tutti noi.

Yara era una ragazza della bergamasca ma Yara potrebbe esser ciascuno di noi.

Alla prossima recensione, la vostra Ele