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Garda DOC: un convegno all’insegna della crescita e del valore di un territorio

Un territorio collinare dalle caratteristiche paesaggistiche uniche, tra Lombardia e Veneto, protetto dalle montagne e affacciato sul bacino più grande d’Italia: qui, tra le province di Brescia, Mantova e Verona, sorge la DOC Garda, un’area di produzione vitivinicola in cui le speciali condizioni climatiche hanno plasmato nel tempo le qualità delle diverse specie di uva che vi crescono e, tuttora, ne determinano le peculiarità. Riconosciuta per la prima volta nel 1996 con lo scopo di valorizzare i vini varietali prodotti nelle 10 storiche zone di produzione dell’area gardesana, la DOC Garda è una denominazione guidata da un forte spirito di innovazione, in grado, negli anni, di evolversi in base alle esigenze dei consumatori, pur rispettando un prodotto che qui ha origini antichissime. Ottenuto il riconoscimento ministeriale nel 2015 e operante erga omnes dal 2016, oggi il Consorzio Garda Doc rappresenta 250 utilizzatori della denominazione per oltre 30.000 ettari di terreno vitato idoneo alla denominazione, dando voce e promuovendo una fra le più preziose eccellenze enogastronomiche d’Italia. 

UN LEGAME MILLENARIO TRA VITICOLTURA E TERRITORIO. CENNI STORICI

“La viticoltura nell’area della DOC Garda ha una storia millenaria; una tradizione che, grazie a particolari caratteri agro-climatici, contraddistingue questo territorio sin dall’età del ferro, regalando un vino espressione di queste condizioni uniche al mondo”. Paolo Fiorini, Presidente del Consorzio Garda DOC.

Il territorio della DOC Garda e la viticoltura sembrano legate a doppio filo, strette da un legame indissolubile, di cui si hanno tracce sin dall’età del ferro. Come dimostrato da recenti studi scientifici, la viticoltura in questa area veniva infatti praticata già dall’epoca dei Celti, degli Etruschi e dai Greci. Una tradizione portata avanti poi anche in epoca romana –  come documentato dal ritrovamento di reperti di torchi vinari nei dintorni di Verona –  e che è quindi proseguita durante il Medioevo e nell’Evo moderno, arrivando infine ai giorni nostri portando e adattando, negli anni, le tecniche di coltivazione moderne. 

Una tradizione che ha visto nei secoli formazioni geologiche diverse e una grande variabilità climatica con un alternarsi di fasi freddo-umide e caldo-aride che si ritrovano e caratterizzano il genoma delle varietà attualmente coltivate. Oggi, un clima equilibrato, mitigato dalle acque del lago e con piogge distribuite in modo omogeneo durante l’anno fanno della DOC Garda un territorio naturalmente predisposto alla viticoltura di qualità. Ed è proprio con l’obiettivo di riconoscere e salvaguardare queste eccellenze produttive che nel 1968 viene per la prima volta utilizzato il termine geografico “Garda” per etichettare i vini prodotti in questo territorio; mentre è del 1996 il riconoscimento della DOC e la nascita del Consorzio Volontario per la promozione e la tutela dei vini varietali della zona circoscritta dalle 10 denominazioni storiche della Riviera Bresciana, dell’Alto Mantovano e del Veronese. 

Nel 2015 il Consorzio ottiene quindi il riconoscimento ministeriale e l’anno successivo, nel 2016, viene approvato il nuovo disciplinare con l’inserimento della tipologia spumante bianco prodotto con uve e vini delle 10 aree di produzione, che per decreto deve riportare in etichetta il solo nome della denominazione “GARDA”, e che vede la prima produzione nel veronese con il metodo italiano nel 2017.

La modifica del disciplinare è la conferma che la DOC Garda è un territorio imprescindibile dalla lunga storia che lo ha caratterizzato ma, allo stesso tempo, lungimirante e in grado di adattarsi e mutare nel tempo, andando incontro alle esigenze e al gusto del momento, sposando ed accogliendo, in questo caso, l’attenzione crescente dei consumatori verso le bollicine. 

A partire dal 2016, il Consorzio ha ottenuto il riconoscimento erga omnes, ed opera, quindi, nei confronti di tutti coloro, associati e non, che rivendicano le denominazioni. Non solo promozione e tutela dei vini prodotti nelle aree della denominazione, oggi il Consorzio si impegna per valorizzare la terra da cui queste eccellenze prendono vita, contribuendo così a creare un legame virtuoso tra ricchezze enogastronomiche, culturali e storiche. 

Un progetto lungimirante, che nel 2024 ha raggiunto il traguardo di ben 250 aziende che coltivano, vinificano e imbottigliano vini Doc Garda.

Un successo che ha visto il suo sviluppo anche sui mercati, con performance di assoluto rilevo rispetto all’anno precedente anche considerando la congiuntura economica.

IL TERRITORIO GARDESANO, UN “PEZZO DI MEDITERRANEO” AI PIEDI DELLE ALPI

“I vini della DOC Garda nascono in un’area geografica senza uguali, un luogo unico avvolto dalle Alpi e illuminato da una luce travolgente che si specchia nell’acqua del lago. Qui, le colline, disseminate da vigne, raccontano un paesaggio ricco di “iconemi” la cui storia si intreccia imprescindibilmente a quella della viticoltura”. Paolo Fiorini, Presidente del Consorzio Garda DOC. 

Un “pezzo di Mediterraneo” ai piedi delle Alpi: è così che potremmo definire l’area geografica che circonda il Lago di Garda. Un territorio dall’aspetto unico, caratterizzato da colline moreniche dalla tipica forma a semicerchio, frutto delle numerose glaciazioni e deposizioni lasciate dal Garda, quando il bacino era ancora un ghiacciaio.  Qui, grazie a un clima speciale costantemente temperato, si respira aria di Mediterraneo, circondati da un vegetazione – ricca di olivi, capperi, limoni, cedri e agavi – che ne ricorda la tipicità.  

In questo territorio la viticoltura ha giocato un ruolo di primo piano sin da epoca antichissima, agendo sempre in un’ottica di connessione e salvaguardia di tutto il paesaggio circostante: è così, infatti, che i numerosi “iconemi” di questo territorio sono rimasti intatti, diventando tutt’oggi veri e propri elementi distintivi del paesaggio gardesano. 

Ecco dunque che, sullo sfondo delle vigne, si ergono Pievi; marogne, tipici muretti a secco di grande valore architettonico, testimoni di ere geologiche e professioni del passato; strade interpoderali che si insinuano in valli e vallecole; borghi e contrade custodi di una antica tradizione produttiva e di una architettura rurale essenziale. Oltre a una vegetazione tipica del paesaggio mediterraneo, che porta con sé, ancora oggi, una biodiversità ricca e variegata.  

Gli “iconemi” che contraddistinguono l’area gardesana ci raccontano così di un territorio che trae insegnamento dal suo florido passato ma che è in grado, allo stesso di tempo, di mantenere costantemente lo sguardo al futuro, dimostrando come gestione dei vigneti e salvaguardia del paesaggio siano interconnesse e come quest’ultima sia strategica per lo sviluppo di modelli colturali capaci di coniugare la tradizione viticola con l’innovazione tecnologica. 

Ufficialmente riconosciuta nel 1996, la DOC Garda nasce con l’obiettivo di valorizzare i vini varietali provenienti dalle 10 zone storiche di produzione dell’area gardesana: Valtenesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valpolicella, Valdadige, Durello, Soave. Dieci eccellenze che si affacciano sul lago maggiore d’Italia e che, oggi, oltre ai vini varietali, hanno visto ampliata la produzione introducendo la spumantistica e le tipologie Bianco e Rosso.  

Enografia e terroir

Le speciali caratteristiche dell’area del Garda si traducono in una grande varietà e ricchezza dal punto di vista enologico. Guardando, infatti, da vicino le zone di coltivazione della vita del gardesano, è possibile notare un’enografia variegata, suddivisibile in quattro grandi aree geografiche: la sponda est, la sponda sud, la sponda ovest e infine l’ala orientale del territorio. 

Quanto al terroir, le caratteristiche sono determinate dagli aspetti unici di questa area geografica, dovuti, a loro volta, sia al clima favorevole dato dalla vicinanza del lago, sia al succedersi di eventi geologici che, nel corso dei millenni, hanno conferito l’attuale conformazione del territorio.  La viticoltura si sviluppa infatti su suoli di agglomerati morenici, formatisi dai detriti di moto, rocce, sabbia e argilla depositati nel corso dei millenni dallo stesso ghiacciaio che avrebbe poi originato il lago di Garda e che, tempo, acqua e vegetazione, hanno trasformato nelle odierne colline che contraddistinguono il paesaggio gardesano. 

Si tratta di terreni che evidenziano una bassa differenziazione del profilo pedologico; sono in genere pietrosi, ricchi di scheletro, fortemente calcarei, ma con bassi livelli di calcare attivo. Nella maggior parte dei casi sono moderatamente profondi e presentano una scarsa trattenuta dell’acqua a causa della tessitura grossolana e della debole strutturazione. 

È in questo terroir dalle caratteristiche così particolari, forgiato dal tempo e aiutato da un clima “amico”, che nascono i vini della DOC Garda riconoscibili per morbidezza, freschezza e mineralità.

IL CLIMA GARDESANO E I SUOI EFFETTI SULLA VIGNA

“Un clima temperato che sembra ricordare quello mediterraneo, ma che gode, inoltre, della brezza del lago di Garda, di una luminosità senza pari e di un’esposizione al sole che garantisce una maturazione delle uve eccezionale”. Paolo Fiorini, Presidente del Consorzio Garda DOC. 

È quindi una combinazione di condizioni favorevoli quella da cui nascono i vini della DOC Garda, una predisposizione unica che sembrano raccontare ad ogni sorso, nella loro incredibile estensione aromatica, ricca di sfumature, morbidezza e fragranza. Mai, dunque, come nell’area del Lago di Garda è possibile affermare che il clima giochi un ruolo di primo piano nella viticoltura e sia decisivo nella definizione delle caratteristiche dei vini a cui dà vita. 

Quello presente in questo territorio è un clima temperato subcontinentale, che può ulteriormente essere definito submediterraneo in quanto caratterizzato da estati non troppo calde ed inverni relativamente freddi, con precipitazioni ripartite in modo omogeno durante il corso dell’anno, tali da non creare un deficit idrologico estivo particolarmente importante ed evitare così condizioni siccitose tipiche delle aree totalmente mediterranee. 

Ma non solo, qui è il lago di Garda a fare da vero protagonista, grazie al suo decisivo effetto mitigante – che agisce sia sul caldo estivo che sul freddo invernale –  e alle brezze, tipiche proprio dei laghi più estesi, che lo attraversano e che qui risultano particolarmente intense per via della vicinanza delle montagne. 

Infine, una corretta esposizione solare, resa tale anche dalla pendenza del suolo che consente una migliore regolazione dell’accumulo di energia per unità di superficie, permette una perfetta maturazione delle uve e un’ulteriore esaltazione delle loro caratteristiche. 

Un mesoclima dalle caratteristiche particolari che, oggi, è possibile riassumere in due effetti principali riscontrabili sul comportamento della vigna. Il primo importante effetto, dovuto all’aumento delle temperature e, in generale, ai cambiamenti climatici – è l’aumento del grado zuccherino delle uve. Il secondo effetto è identificabile nell’intensificazione dell’attività metabolica della vite legata all’interazione dei mutati fattori climatici, con una conseguente sintesi zuccherina più significativa e, quindi, nuovamente una maggiore alcolicità. 

Queste caratteristiche in evoluzione costituiscono delle sfide importanti per mantenere e garantire ai consumatori elevati e costanti standard qualitativi. Da queste sfide infatti il Consorzio trae insegnamento per confermare il proprio approccio in linea con le esigenze mutevoli dei wine lover, tracciando un percorso in cui l’equilibrio del vigneto, inserito in questo contesto climatico, diventa la corretta chiave di interpretazione del nuovo sistema produttivo della denominazione, al fine di garantire vini di qualità in grado di soddisfare i gusti del consumatore contemporaneo e, nello stesso tempo, di assicurare al viticoltore e all’intera filiera un equo ritorno economico.

TIPOLOGIE E VITIGNI DEL GARDA DOC

Nata per dare rappresentanza ai vini varietali delle storiche zone di produzione dell’area gardesana, tra le province di Verona, Mantova e Brescia, e valorizzare, quindi, tutti quei vini privi di qualsiasi indicazione o riconoscimento territoriale, la DOC Garda ha visto la sua produzione ampliarsi nel corso degli anni, per comprendere nel tempo anche la produzione spumantistica e le tipologie Bianco e Rosso. Ad oggi, le tipologie ammesse da disciplinare di produzione sono:

Vini fermi varietali
Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Riesling b., Sauvignon, Cortese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Corvina, Pinot nero, Marzemino.

Vini fermi in uvaggio e/o taglio a freddo
Bianco (garganega, chardonnay, pinot grigio e trebbiano) Rosso (merlot, cabernet, corvina, marzemino, rebo) 

Vini Spumanti “metodo italiano” principalmente varietali 

Bianco (garganega, trebbiano di lugana, pinot grigio) 

Vini Spumanti “metodo classico” principalmente in cuvée 

Bianco (chardonnay, pinot nero, corvina)
Rosè (marzemino, corvina, pinot nero) 

vitigni principali che rientrano nella produzione delle tipologie di vino della denominazione Garda DOC secondo relativo Disciplinare di produzione sono otto, quattro a bacca bianca “Garganega”, “Trebbiano” (“Trebbiano di Soave” e/o “Trebbiano di Lugana”), “Chardonnay”, “Pinot grigio” e quattro a bacca nera “Corvina”, “Marzemino”, “Merlot”, “Cabernet Sauvignon”. Completano la variabilità ampelografica tutti i vitigni “locali” dell’areale. 

LA DOC GARDA IN NUMERI

In vigneto

  • 1.236 ettari rivendicati nel 2024 
  • 335.366,81 quintali di uva rivendicata nel 2024

In cantina

  • Totale bottiglie: 19.554.800 
  • Il Garda bianco con 1.5 milioni di bottiglie ha registrato il maggior incremento registrando un +59% rispetto l’anno precedente (2023);  
  • Il Garda Pinot Grigio con 4.888.400 sfiora i 5 milioni di bottiglie e aumenta la leadership varietale anche rispetto lo Chardonnay che con 4.810.800 bottiglie fa registrare un leggero calo. 
  • ·Tra i varietali locali il Garda Doc Garganega si mantiene costante nell’intorno dei 4.000.000 di bottiglie
  • ·Tra le bollicine il Garda bianco frizzante e Spumante si assestano nell’intorno dei 3.000.000 di bottiglie
  • I rossi con Merlot e Cabernet in testa, costanti  nell’ intorno di 1.000.000 di bottiglie.
  • 250 produttori verticali e cantine cooperative che utilizzano la denominazione

MISSIONE E VISIONE DEL CONSORZIO 

Uno degli ambiti di intervento in cui si è mosso maggiormente e con grande successo il Consorzio negli ultimi 7 anni è senz’altro il consolidamento dell’immagine dei vini del Garda, inteso come valorizzazione dell’esistenza di queste eccellenze vitivinicole, con l’obiettivo di far sì che il loro valore venga, anzitutto, percepito e recepito sia dal consumatore sia dallo stesso produttore.

“L’obiettivo che ci siamo posti, e su cui continueremo a lavorare, è far capire il ventaglio di opportunità che questa DOC può offrire, muovendoci parallelamente e senza mai entrare in contrasto con le denominazioni storiche che coesistono in questo territorio. La denominazione Garda DOC mira a mettere tutti gli utilizzatori in condizioni di sfruttare al massimo quello che questo areale può dare”. Carlo Alberto Panont, Direttore del Consorzio Garda Doc.

Il Consorzio, dunque, opera non solo per incrementare la qualità – già consolidata – dei vini, ma per aumentarne il percepito. È a partire da questo presupposto, dunque, che il Consorzio si è adoperato negli ultimi sette anni, confermandosi ente dinamico e informato, impegnato per fornire stimoli a tutti i produttori del territorio sulle possibilità di questa denominazione. 

Un risultato concreto di questo approccio è riscontrabile nella vera e propria brandizzazione della denominazione che il Consorzio è riuscito a mettere in atto negli ultimi anni, a partire dalla creazione di un racconto e di un’immagine riconoscibile e ben rappresentata nel logo che accompagna le attività di comunicazione. Un racconto che trova la sua forza proprio nel concetto di territorio che si innesta e incide sulla conoscenza dei vini del Garda e di tutte le ricchezze che qui trovano origine.  In quest’ottica si rivela cruciale collegare l’esperienza del Lago di Garda ai vini che qui si producono e la comunicazione che ne deriva non può che essere unitaria, trasversale a tutte le denominazioni e mirata a comunicare, per intero, l’area gardesana. 

Un approccio che, per citare un esempio, trova la sua conferma nella partecipazione all’edizione 2024 di Vinitaly, dove il Consorzio sarà presente, per la seconda volta, con uno stand proprio, situato all’esterno dei padiglioni regionali, a evidenziare come la DOC sia una casa aperta a tutti, che trascende i sistemi regionali per attestarsi, in termini più ampi, come un vero e proprio sistema areale. 

I PROGETTI DEL CONSORZIO 

Con Garda Wine Story il nostro desiderio è scolpire nell’immaginario delle persone l’identità dei nostri vini, varietali e bollicine d’eccellenza, interconnessi al nostro incantevole territorio con caratteristiche geografiche e climatiche uniche che lo rendono, non solo meta turistica tra le più ambite a livello nazionale e internazionale, ma anche una zona privilegiata per la viticoltura” – Paolo Fiorini, Presidente del Consorzio Garda DOC.

Il territorio in cui nascono i vini della DOC Garda è quindi unico al mondo, non solo per le irripetibili caratteristiche pedoclimatiche e strettamente legate alla viticoltura, ma anche per una naturale e indiscussa bellezza che definisce questa particolare area geografica e che, senza dubbio, rappresenta un importante driver nella conoscenza e avvicinamento al suo ricco patrimonio enogastronomico. Per questo, il Consorzio DOC Garda si impegna a 360 gradi, non solo per la valorizzazione dei vini della denominazione, ma anche in ottica di sinergia con il florido territorio da cui i vini prendono vita. Ecco, quindi, che la notorietà della zona e la bellezza del Lago di Garda diventano fattori fondamentali nel racconto dei vini della DOC. 

Da qui nasce Garda Wine Stories, l’evento del Consorzio di Tutela del Garda DOC, che racconta la ricchezza dei vini del Garda, dai varietali alle bollicine e che, dopo l’enorme successo del 2022 e del 2023, è stato deciso di riproporre per una terza edizione per il 2024. 

RICERCHE SCIENTIFICHE PROMOSSE DAL CONSORZIO

Parallelamente alla più nota ragion d’essere del Consorzio – che è senz’altro la tutela e la promozione dei vini della denominazione – l’ente si impegna perché possa di fatto rappresentare un supporto verso gli utilizzatori della DOC in ottica di un controllo della produzione e, soprattutto, di una costante ricerca a un miglioramento qualitativo. 

È per questo che il Consorzio della Garda DOC si fa promotore di ricerche scientifiche focalizzate diversi aspetti tecnici della viticoltura, commissionati a Dipartimenti Universitari e ad accreditati Centri Studi: ne sono un esempio lo studio di caratterizzazione agro climatica dell’area gardesana condotto da Luigi Mariani e Osvaldo Failla dell’Università di Milano (che proseguirà con ulteriori sviluppi su scala inferiore) e il progetto sulla biodiversità funzionale finalizzato a ridurre l’impatto della chimica nel vigneto realizzato dal Centro Studi Agrea.