Arte sul vetro e tappi ‘Ocean’: Podere dei Folli presenta Preafète 2024, il rosé che ripulisce il mare
Nuova annata, la cantina gardesana elimina carta e colla, ricicla rifiuti marini per i tappi e lancia un invito a ripensare il packaging del vino.
dalle 18:00 di venerdì 16 maggio degustazione aperta ai wine lovers
C’è un filo rosa che unisce quattro generazioni di Folli: dal bisnonno Pietro, che un secolo fa sostituì il granoturco con i filari di Groppello, fino a Davide e Marco, oggi pronti a lanciare Preafète 2024 in una veste che fa parlare di sé prima ancora di stappare la bottiglia.
L’etichetta non c’è più.
Al suo posto, l’illustratore bresciano Emanuele Soncina ha inciso sul vetro un profilo femminile che, con una sola linea continua, diventa onda del Garda e ciottolo morenico.
«Ho voluto raccontare la leggerezza e la forza di questo territorio: la donna è musa e insieme Madre Terra, l’acqua che le attraversa i capelli è il lago che plasma clima e sapori, i ciottoli sono la memoria geologica che nutre le viti», spiega l’artista. La serigrafia, stampata con inchiostri UV a basso impatto ambientale, elimina carta e colla e rende la bottiglia completamente riciclabile. A chiusura, il tappo Nomacorc “Ocean”: plastica rigenerata da coste a rischio che, nei soli test di validazione 2024, ha sottratto 24 chilogrammi di rifiuti al mare. «È un gesto simbolico ma concreto: il vino nasce dall’acqua del lago, restituire pulizia all’acqua del pianeta è il nostro modo di chiudere il cerchio», osserva Marco Folli. Gli imballi? Cartoni FSC da foreste gestite in modo responsabile, per un risparmio complessivo di CO₂. Dentro il contenitore, un rosé che conserva la formula storica: Groppello in prevalenza con Barbera, Marzemino e Sangiovese – l’uvaggio codificato da Pompeo Molmenti a fine Ottocento. Nel calice il colore è rosa cipria, al naso si alternano pompelmo rosa, fiori di sambuco e una spezia di pepe bianco; in bocca scorre setoso, succoso, con quella vena sapida che solo la brezza gardesana sa imprimere.

«Vogliamo imbottigliare la leggerezza della Riviera bresciana e, insieme, un rosato capace di evolvere: è il nostro omaggio al lago e al futuro del vino sostenibile», sottolinea Davide Folli, co-titolare.
Il green turn attuale è l’ennesimo capitolo di un racconto iniziato nel 1920, passato per Andrea (che dedicò la miglior cuvée al padre) e per Eligio, pioniere del biologico in Valtènesi già negli anni Settanta. Oggi i fratelli coltivano 5 ettari a Puegnago e con il rosé riserva Dama – affinato 48 mesi – hanno dimostrato che un rosato gardesano può invecchiare con la grazia di un blanc de noirs di Champagne. Preafète 2024, dunque, non è solo una nuova annata: è la sintesi di famiglia, arte e sostenibilità che Podere dei Folli intende proiettare sui mercati internazionali a partire dal 16 maggio, data della presentazione ufficiale in cantina.


